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Judas Priest, distrutto lo studio danese dove hanno registrato Ram It Down

Questo tragico 2020 non vuole smettere di portare morte e distruzione. È il caso del complesso dei Puk Recording Studios, storico studio di registrazione danese nel quale hanno lavorato numerosi artisti e band provenienti da ogni angolo del mondo. Tra questi, anche i Judas Priest legano il loro nome a quello di una struttura costretta a far fronte ad una situazione davvero orribile. Ecco cosa è successo al complesso Puk e quali sono le conseguenze di un evento simile.

La distruzione dello studio danese dove hanno registrato i Judas Priest

Secondo quanto affermato dalla rivista Foreigner.if, i Puk Recording Studios sono stati distrutti in seguito ad un terribile incendio. Si tratta di uno studio situato a Gjerlev, una località della Danimarca occidentale non molto lontana rispetto alla città di Randers. Il triste evento si è verificato nella mattinata di lunedì 28 dicembre. Ancora non si hanno informazioni certe sulle cause scatenanti della catastrofe. Inoltre, in base ad alcune fonti attendibili, non ci sarebbe stato alcun ferito in seguito all’incendio. Da queste parti, i Judas Priest di Rob Halford avevano lavorato per registrare diverse porzioni di Ram It Down, album pubblicato dalla band metal inglese nel 1988.

Gli altri artisti di caratura mondiale che hanno lavorato al Puk

Puk Recording Studios, dunque, erano una struttura davvero molto importante. La nascita dell’edificio risale al 1978 per opera di John Quist, meglio conosciuto con il soprannome di Puk, non a caso. Col passare degli anni, la struttura ha acquisito tanta importanza fino a diventare uno studio molto avanzato sotto l’aspetto tecnologico, con una notevole cassa di risonanza a livello globale. Non solo i Judas Priest hanno suonato da queste parti: diversi altri artisti di caratura internazionale hanno registrato i loro dischi in questi studi. Numerosi sono gli album che hanno visto la luce qui, da Sleeping With The Past di Elton John ViolatorMusic For The Masses dei Depeche Mode, da Faith di George Michael a diversi lavori discografici dei The Kinks e di Gary Moore. L’ultimo album registrato ai Puk risale al 2016 e si intitola The Violent Sleep of Reason, composto dai Meshuggah.

Le ultime vicende della struttura di registrazione musicale

Nel corso degli ultimi anni, la struttura ha cambiato la propria origine. In base a quanto affermato dal sito Discogs.comJohn Quist ha venduto lo studio nel 1992. Due anni dopo, ne ha creato uno nuovo riservato al mastering separato, ossia il Puk Digital Mastering. A partire dal 1999, lo studio è stato gestito dal nuovo proprietario Peter Iversen, che lo ha conservato con tanta cura fino al 2016, anno della sua definitiva chiusura. Col passare degli anni, gli attrezzi sono stati condotti presso altri centri, mentre la struttura originaria è stata messa in vendita ad un’impresa che si occupa di mulini a vento.

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