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Le 5 canzoni che hanno reso celebre Giorgio Gaber

Quella di Giorgio Gaber, è stata una delle figure più istrioniche del panorama socioculturale italiano impegnato. Nato Giorgio Gaberscik, a Milano, il 25 gennaio del 1939, Gaber ha espanso i suoi orizzonti artistici ben oltre la musica, essendo stato un commediografo, attore, cabarettista e regista teatrale oltre che, ovviamente, un brillante cantautore ed un ottimo chitarrista.

Il suo apporto sulla cultura nostrana è profondissimo, essendo stato uno dei primi interpreti del Rock And Roll all’italiana, al tramonto degli anni ’50. Tra i tanti plausi attribuibili alla prestigiosa figura di Giorgio Gaber va quello di essere stato un pioniere del teatro canzone. Ad oggi, l’opera di Giorgio Gaber è tra le più ammirate dagli estimatori della musica italiana. La sua personalità innata ha contribuito ampiamente a rendere eterno il suo lascito. In quest’articolo, abbiamo deciso di omaggiare la memoria di Giorgio Gaber, elencando alcune tra le canzoni che l’hanno reso celebre.

La libertà

Pubblicata nel 1973 come Lato B del singolo Lo Shampoo / La Libertà, il brano in questione viene considerato come il più evocativo in assoluto della leggendaria discografia di Giorgio Gaber. Il testo della canzone venne scritto l’anno precedente al suo rilascio, a quattro mani da Gaber stesso e Sandro Luporini e parla di un nuovo concetto di democrazia diretta. Il brano trae spunto dalle ideologie di alcune comunità sperimentali che, alla fine degli anni ’60, nascevano in Piemonte e in Emilia. La Libertà venne incisa in studio per essere inclusa nell’album Far Finta di Essere Sani.

Io Se Fossi Dio

Trattasi di un singolo particolarmente lungo. Io Se Fossi Dio è una delle canzoni che hanno reso celebre Giorgio Gaber. La traccia si contraddistingue per una strumentale rabbiosa e per il timbro eloquente ed intriso d’emozione di Gaber. Pubblicato nel 1980, Io Se Fossi Dio contiene una sfilza di potenti accuse, musicate con grande maestria. Il testo della canzone si compone di una serie di forti invettive che il cantautore rivolge a leader politici, terroristi e protagonisti corrotti del sistema giudiziario.

Destra/Sinistra

Destra/Sinistra venne pubblicata nel 1994, inclusa nell’album dal vivo Io come persona. La traccia sarebbe stata, successivamente, riproposta in versione incisa per l’album in studio La mia generazione ha perso, del 2001. Si tratta di una canzone dai tratti ironici e dissacranti in cui l’artista mette in risalto, con sagace goliardia, le presunte differenze politiche tra la destra e la sinistra. Gaber, in realtà, definisce le definizioni esplicate nel brano come meri luoghi comuni, in quanto le ideologie politiche siano, ormai, più ostentate che credute davvero.

Io non mi sento italiano

Io non mi sento italiano ha ampiamente contribuito a rendere Giorgio Gaber celebre tra le nuove generazioni, essendo il suo più grande successo postumo. Trattasi della traccia che da il titolo al disco pubblicato a soli 23 giorni dalla sua scomparsa. Io non mi sento italiano venne scritto, ancora una volta, in collaborazione con Luporini. Nel testo della canzone, Gaber mette in dubbio i valori ed il senso stesso della Nazione.

Lo Shampoo

Lo Shampoo rappresenta un esempio lampante della questione esistenzialistica posta in essere dall’opera eterna di Giorgio Gaber. Nella sua semplicità, Lo Shampoo riesce ad imporsi con grande limpidezza al centro di forti interrogativi sul senso di rassegnazione che attanaglia l’essere umano nelle meschinità della vita stessa. Il brano venne rilasciato come singolo ed estratto dall’album Dialogo tra un impegnato e un non so che del 1972.

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