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Le canzoni Blues più difficili da suonare

Per definizione, il Blues non nasce come genere complicato. Eppure, i suoi massimi esponenti, nel corso degli anni, hanno rivoluzionato i suoi canoni stilistici, mostrando grandi doti tecniche attraverso virtuosismi sorprendenti. Andando avanti nei decenni, infatti, il Blues ha affrontato, in alcune delle sue sfaccettature, lo stesso progresso subito dalla maggior parte dei generi di punta dell’industria musicale. Sebbene, in molti casi, i mostri sacri del genere abbiano preferito rimanere ancorati agli ideali della tradizione, alcuni innovatori si sono distinti con la loro identità artistica prorompente. In questa classifica, quindi, abbiamo deciso di elencare alcune tra le canzoni Blues più difficili da suonare.

Gary Moore – Still Got The Blues

Nel 1990, Gary Moore svoltò la sua carriera, passando dall’Heavy Metal all’Hard Blues, attraverso l’album Still Got The Blues. Il brano omonimo, tratto dal disco, è uno dei più apprezzati nella discografia del leggendario chitarrista. Gary Moore è stato un virtuoso formidabile, un chitarrista dal tocco unico che, con le sue canzoni, ha stravolto completamente il modo di suonare e di concepire il Blues. Still Got The Blues sa essere evocativa sin dall’inizio, col suo celeberrimo fraseggio di apertura. Si tratta di uno dei brani più difficili del Blues poiché risulta particolarmente complicato imitare l’approccio aggressivo di Moore, rapportato al suo controllo sullo strumento.

Joe Bonamassa – Mountain Time

Tratta dal secondo album del Bluesman americano, So, It’s Like That, del 2002, Mountain Time è un brano dalle atmosfere soavi, solitamente anticipato dal vivo da lunghi assoli in cui Bonamassa lascia trasparire tutto il suo istrionismo. Sin dai suoi gloriosi esordi, Joe è riuscito a spostare l’attenzione dei riflettori, ancora una volta, sul Blues, con il suo sound tanto innovativo quanto ispirato dalla tradizione. Il modo di suonare del chitarrista è il frutto di una commistione eclettica di generi che rende i suoi brani particolarmente complicati da riproporre. Tra le canzoni Blues più difficili da suonare, va sicuramente citata Mountain Time.

John Mayer – Slow Dancing In A Burning Room

Da Continuum, del 2006, Slow Dancing In A Burning Room è una delle canzoni più famose ed apprezzate nella discografia di John Mayer. Chitarrista che, col suo feeling incommensurabile, si è affermato come uno dei fenomeni maggiormente in voga nella comunità di riferimento degli ultimi anni. Il playing straordinario di John Mayer, infatti, ha permesso al chitarrista di riportare la sei corde in vetta alle classifiche di vendita di tutto il mondo. Mayer gode, infatti, non solo di uno stile unico alla chitarra, ma soprattutto di una spiccatissima attitudine cantautorale, da cui sono nate alcune delle più belle canzoni Blues e Pop dell’ultimo ventennio.

Stevie Ray Vaughan – Pride and Joy

Pride and Joy sancì la consacrazione di Stevie Ray Vaughan al Gota dei più grandi chitarristi di tutti i tempi. Da Texas Flood, album di debutto del chitarrista e dei suoi Double Trouble, Pride And Joy si basa su un comunissimo dodici barre. La strumentale fu definita da Vaughan come un classico “Shuffle Texano”. Al di la del riff prorompente, l’assolo con cui Vaughan spezza la strumentale è, a tutt’oggi, impressionante, continuando ad essere una fonte d’ispirazione per moltissimi chitarristi.

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