R3M

Le canzoni più sottovalutate dei Rammstein

Nel corso della loro carriera i Rammstein hanno realizzato una serie di canzoni di grandissimo livello, talvolta capolavori che meritano di essere sottolineati per la loro bellezza e per il loro impatto prettamente artistico nella storia della musica. In altre occasioni, invece, la formazione tedesca ha realizzato alcune canzoni che non hanno ottenuto tutto il successo che meritavano. Vogliamo, allora, parlare delle canzoni più sottovalutate dei Rammstein, che avrebbero meritato di sicuro un successo maggiore.

Wollt ihr das Bett in Flammen sehen

La prima tra le canzoni di cui parliamo nel novero delle canzoni più sottovalutate dei Rammstein è Wollt ihr das Bett in Flammen sehen, la prima traccia di Herzeleid, il primo album in studio dei Rammstein pubblicato nel 29 settembre del 1995. Si tratta di una traccia che, fin da subito, dimostra quale sia lo stile e la realtà prettamente strumentale della formazione tedesca. Una canzone che in molti hanno dimenticato per le pubblicazioni successive dei Rammstein, ma che riesce ad essere un’impronta efficace nella carriera della stessa band tedesca. Per tutti gli amanti dell’industrial metal, del metal pesante e di una strumentazione forte a cui gli stessi Rammstein hanno progressivamente rinunciato nel corso degli anni, questa canzone è assolutamente consigliata.

Klavier

Da uno stile martellante fino ad un tipo di brano completamente diverso, giungiamo verso Klavier, canzone dei Rammstein pubblicata successivamente rispetto alla precedente. Il brano in questione è l’ottava traccia di Sehnsucht, Il secondo album in studio dei Rammstein che ha trovato pubblicazione il 22 agosto del 1997. Si tratta di una canzone che note e toni molto poetici, basandosi sulla figura del pianoforte e su chi lo suona nonostante la tragedia che si vive all’interno della canzone stessa. La ballata in questione si ispira ad un fatto di cronaca realmente accaduto: l’omicidio di un pianista da parte di un suo allievo. Ovviamente, i toni sono particolarmente temprati da parte della band tedesca che è riuscita a realizzare, nonostante la canzone sia stata abbastanza sottovalutata negli anni, un brano di grandissimo livello.

Spielhur

Terza canzone di cui vogliamo parlarvi e Spielhur, tratto da una tradizione popolare tedesca che i Rammstein hanno ripreso all’interno della loro canzone. Il brano in questione fa parte di Mutter, il terzo album in studio pubblicato dalla band tedesca il 2 aprile del 2001, e dal quale sono stati estratti cinque singoli, di grandissimo valore e di grande successo. La pubblicazione di questi stessi ha oscurato le successive 5 tracce presenti all’interno dell’album, tranquilla sopracitata Spielhur, che non ha ottenuto grande successo per quanto sia una canzone degna di essere ascoltata e di grandissima bellezza, soprattutto per la sua realtà strumentale e relativa al ritornello.

Lo stesso si basa sull’hoppe hoppe reiter, tipica filastrocca per bambini da cui è stato estratto un verso. Come sempre, i Rammstein e si basano sui numerosi giochi di parole, tra cui quelli del Totensonntag, definita in Germania come la domenica dei morti, ovvero la celebrazione che avviene nell’ultima domenica di novembre prima dell’Avvento, durante la quale i protestanti ricordano i defunti.

Diamant

Ultima canzone che merita di essere sottolineata tra le più sottovalutate dei Rammstein è Diamant, tra le più recenti di questa stessa classifica. Si tratta di una canzone che, in effetti, fa parte dell’ultimo album in studio pubblicato dai Rammstein nel 2019, nonché brano più breve di sempre all’interno della discografia della band tedesca. Per quanto breve, il brano risulta essere di grandissimo valore, basandosi ancora una volta sul canone della ballata dedicata, in questo caso, ad una figura che sembra essere quasi evanescente. La voce di Till Lindemann e la progressione strumentale presente all’interno del brano fanno pensare ad una canzone di grandissimo livello, che, purtroppo, non ha ottenuto tutto il successo di cui avrebbe meritatamente goduto.

Articoli correlati

Condividi