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Le migliori 40 canzoni di Fabrizio De Andrè

Jamin’a

Con un tono completamente diverso, ma pregno sempre di quell’eleganza contenutistica e compositiva che l’ha sempre caratterizzato, Faber ha realizzato un prodotto in dialetto genovese come Jamin’a. Il brano, contenuto all’interno del riuscito esperimento di Creuza De Me, racconta con quell’erotismo elegante che lo caratterizza tutti i piaceri sessuali di cui ha bisogno di godere un uomo, attraverso la simbolica ma carnale figura che dà nome al brano stesso.

Il suonatore Jones

E’ la canzone più bella, libera e felice di Non al denaro, non all’amore né al cielo, rielaborazione artistica dello Spoon River di Edgard Lee Masters. Il suonatore Jones, che agisce a seguito di tanti altri personaggi che sono presentati all’interno del disco, è un personaggio che contempla la morte come ennesimo atto di una vita libera, in cui ha saputo esercitare e provare la bellezza. Un pregevole marchio distintivo all’interno di un album in cui la firma di De Andrè riesce ad affiancare quella di un gigante della letteratura.

Volta la carta

A proposito di Massimo Bubola, che abbiamo precedentemente citato per L’Indiano, il suo contributo artistico e ideologico è ben presente all’interno di Volta la carta, brano facente parte di Rimini che incarna tutto quell’esempio di “surrealismo popolare” che passi attraverso l’intreccio di filastrocche tradizionali italiane, introdotti dalla frase che dà nome al brano.

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