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Le rockstar con la carriera più breve di sempre

Nel corso della storia del rock ci sono stati alcuni artisti che, per una ragione o per un’altra, hanno dovuto fare i conti con non pochi problemi: pressioni varie, stress, fan, divergenze artistiche con altri membri del gruppo, problemi con alcool e droghe, etichette discografiche, produttori e chi più ne ha più ne metta. Nella maggior parte dei casi, poi, succede che questi musicisti non riescono a reggere il peso delle aspettative e decidono di abbandonare qualsiasi progetto musicale. In altre situazioni, invece, svaniscono dopo una delusione d’amore o il decesso di un amico o un membro del gruppo. Insomma, sono svariati i motivi che possono portare un artista a riporre gli strumenti nella custodia, dedicandosi ad altro. Andiamo oggi a scoprire una speciale classifica tutta dedicata alle rockstar che hanno avuto una carriera breve.

Jeff Buckley

Come potremmo non inserire in questa speciale classifica delle rockstar con una carriera breve l’iconico Jeff Buckley? Il cantautore e chitarrista statunitense, nato Jeffrey Scott Buckley, nonostante abbia avuto una carriera piuttosto breve (durata appena 8 anni, dal 1991 al 1997) è riuscito comunque ad annoverarsi tra i musicisti più influenti del pianeta, raggiungendo un successo clamoroso. Successo che, come nella maggior parte dei casi, è arrivato post-mortem. Con appena un album pubblicato (Grace) ed un altro rimasto incompleto, Buckley non ha avuto modo di dimostrare pienamente le sue doti di cantautore. Ad ogni modo, uno dei brani più iconici di questo straordinario artista resta sicuramente “Hallelujah“, ripreso dal cantautore canadese Leonard Cohen.

Kurt Cobain

Lo stesso discorso, ovviamente, vale anche per il leggendario Kurt Cobain. Il frontman dei Nirvana, a differenza di Buckley, ha avuto però modo di rilasciare più album e lavorare a più singoli diventando, tra l’altro, uno dei simboli del movimento grunge. Morto nell’aprile del 1994 a soli 27 anni, Kurt Cobain è considerato ancora oggi come uno dei più grandi artisti di tutti i tempi e, grazie a quel suo animo così sensibile e allo stesso tempo ribelle, verrà ricordato per sempre da tutti gli appassionati del genere.

Nick Drake

Un altro musicista da non escludere in questa singolare classifica è sicuramente Nick Drake. Cantautore e chitarrista inglese, Drake, così come Buckley, è riuscito ad ottenere il consenso del pubblico solo dopo la sua morte. E, nonostante abbia iniziato abbastanza presto a farsi conoscere dall’industria musicale firmando un contratto discografico quando era appena un ventenne, Nick Drake non è mai riuscito a farsi spazio tra i big della musica mondiale. Drake, che tra l’altro soffriva di depressione, è morto suicida all’età di 28 anni in seguito ad un overdose causata da circa 30 pillole di amitriptilina.

Sid Vicious

E, dulcis in fundo, Sid Vicious. Il bassista e cantante britannico, noto soprattutto per la sua militanza nei Sex Pistols, è stato uno dei personaggi più importanti del movimento punk. Nato John Simon Ritchie, Vicious ha fatto parlare di sé più per le leggende legate alla sua figura che per la sua musica. C’è da dire, però, che nonostante abbia militato con i suoi Sex Pistols appena 5 anni, dal 1975 al 1979, è riuscito comunque a rilasciare alcuni dei brani più significativi della tradizione punk.

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