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Mark Evans: tutta la storia del bassista degli AC/DC

In questo giorno ricco di anniversari, ci tocca fare gli auguri anche a Mark Evans. Il bassista australiano è noto per aver fatto parte, nel trienno che va dal 1975 al 1977, degli AC/DC. Al fine di ricordare la carriera dell’ora 62enne, in quest’articolo ripercorreremo i momenti salienti della sua vita e carriera.

Evans nasce, il 2 marzo del 1956, a Melbourne. Cresce nella città australiana e si forma, inizialmente, come chitarrista. A proposito degli AC/DC, band che – ovviamente – l’ha portato alla celebrità, la sua carriera con l’hard rock band australiana inizia nel 1975. Il chitarrista fu presentato agli altri membri della band allo Station Hotel di Melbourne, da Stevie McGrath. La band, nata nel 1973, aveva pubblicato (un anno dopo) il primo album: High Voltage. Quando Evans si presentò alle audizioni della band, lavorava al Dipartimento del Postmaster, come addetto alle retribuzioni. Si unì alla band a partire dal marzo del 1975, permettendo a Malcolm Young di poter tornare a suonare la chitarra ritmica. La, seppur breve, carriera del bassista con gli AC/DC fu abbastanza discreta: non conobbe Bon Scott fino a quando non ci fu il primo concerto della band con la nuova line-up.

Il bassista comparve in alcuni videoclip promozionali della band, come “It’s a Long Way to the Top (If you Wanna Rock ‘n’ Roll)” e “Jailbreak”.   La prova delle abilità musicali del bassista australiano la troviamo in numerosi album della band: TNT, High Voltage (versione internazionale, 1976), Dirty Deeds Done Dirt Cheap, Let There Be Rock e ’74 Jailbreak (del 1984). Tuttavia, a causa di numerosi scontri con Angus Young e per via di “differenze musicali” (fu questa la giustificazione della band), Evans lasciò, nel 1977, gli AC/DC. L’ultimo concerto con la band ci fu proprio nel 1977 in Germania. I motivi per cui c’è stato il licenziamento del bassista sono molteplici. L’australiano fu sostituito con Williams per via delle abilità canore di quest’ultimo, in grado di offrire anche supporto vocale. Inoltre, secondo Malcolm Young, avendo maggiore esperienza con il basso, poteva meglio rendere nella band.

Dopo il licenziamento da parte degli AC/DC, Evans suonò in numerosi altri gruppi: dapprima nei Finch. Si trattava di una band rock dove, però, suonò per poco tempo. Successivamente, lavorò per poco tempo anche in altre band: Cheetah, nel 1980, e Swanee, nel 1982.
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Nel 1980 si unì anche alla metal band australiana Heaven. La band era nata grazie al supporto di Micheal Browning, già collaboratore dei connazionali AC/DC. Il successo per gli australiani fu tale da riuscire ad oltrepassare l’Australia e spingersi fino all’Europa, dove vendette abbastanza bene. Inoltre, il frontman, Alla Fryer, era uno dei candidati papabili a sostituire Bon Scott.

Nel 2002, Evans fu candidato, insieme a Bon Scott, a essere inserito nella Rock and Roll Hall of Fame. L’annuncio  sarebbe dovuto avvenire, in realtà, nel 2003.  Tuttavia, dopo qualche settimana, il nome del bassista australiano fu escluso senza apparente motivo. Nessuno capì perchè la nomination fosse stata ritirata. Secondo alcuni, che azzardono giudizi ben poco faziosi, il bassista fu “crudelmente” privato di un giusto riconoscimento. Secondo alcuni, ciò sarebbe legato ad una battaglia legale che il bassista tenne con la sua ex band. Tale battaglia si risolse in via extragiudiziaria. Si tratta, però, di mere supposizioni che non trovano fondamento.

Carriera, però, non finita qui per il bassista: l’australiano, a partire dal 2017, si è unito ai Rose Tatoo. La band australiana è guidata da Angry Anderson e si è formata nel 1976, quando il bassista suonava in ben altre formazioni!  Nel 1993, quando si riformarono dopo un iniziale scioglimento, supportarono i Guns N’ Roses. Insomma, certamente a paragonarli con i connazionali c’è un dislivello di valore e successo, ma è giusto che una carriera come quella del nostro bassista abbia trovato nei Rose Tatoo la sua via di risoluzione. E a noi non resta che augurargli buona fortuna e un buon compleanno.

di Bruno Santini (Nefele)

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