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Michael Jackson: quella volta che il re del pop pensava che qualcuno volesse ucciderlo

Torniamo oggi a parlare di uno degli artisti più enigmatici, complessi e geniali della storia della musica: Michael Jackson. Anche noto come ‘il re del pop‘, Jackson ha raggiunto il successo quando era ancora un ragazzino: insieme ai suoi fratelli, infatti, formava i cosiddetti “Jackson Five“. A causa delle pressioni discografiche e delle continue richieste del padre, l’infanzia di Michael Jackson fu piuttosto ‘traumatica’ (soprattutto se la vediamo dal punto di vista di un bambino, un bambino che altro non vuole che giocare insieme ai suoi coetanei). La svolta arrivò quando Michael Jackson decise di intraprendere la carriera da solista: da quel momento in poi, infatti, la sua vita cambiò per sempre. Oggi Michael Jackson -nonostante sia passato a miglior vita svariati anni fa- detiene ancora una serie di record personali (quasi tutti legati alla musica) e, soprattutto, è ancora oggi uno degli artisti più ascoltati e apprezzati al mondo.

Michael Jackson: perchè il re del pop nei suoi ultimi mesi di vita pensava che qualcuno volesse ucciderlo?

Michael Jackson è, oggi come oggi, uno degli uomini più famosi del pianeta, un artista conosciuto in tutto il mondo. Il solo ed unico re del pop, l’unico artista che può vantare il maggior successo commerciale di sempre. Insomma, non ci sono più parole per descrivere il mito di Michael Jackson. Ciò che possiamo fare, però, è cercare di analizzare i segreti e retroscena che si celavano dietro la sua persona.

Ad oltre dieci anni dalla sua scomparsa, sono infatti spuntati alcuni retroscena molto interessanti sulla vita, sulle ‘paranoie’ e sulle ossessioni di Michael Jackson. Nel suo diario segreto, secondo quanto riportato dal Mirror, pare proprio che il re del pop nascondesse un lato molto intimo e riservato. Voleva essere ‘il più grande di sempre’ e, soprattutto, sognava di essere ‘immortale’ come alcuni suoi predecessori come Charlie Chaplin e Walt Disney.

Il diario segreto del re del pop

“Probabilmente se non mi concentro sui film, non riuscirò a diventare immortale”, scriveva l’iconica voce di Thriller nel suo diario. Secondo quanto riportato dal Mirror, inoltre, Michael Jackson si era prefissato un obiettivo ben preciso: guadagnare all’incirca 20 milioni di dollari a settimana. Stiamo parlando, naturalmente, di cifre da capogiro, ma neanche troppo lontane dai reali guadagni del re del pop. Per raggiungere la cifra prefissata, Jackson stilò perfino una lista di ‘possibili collaborazioni’ con alcuni grandi colossi come la Nike e il Cirque du Soleil, per non parlare poi di progetti cinematografici.

Pare, poi, che negli ultimi mesi della sua vita Michael Jackson fosse particolarmente paranoico. Il musicista e ballerino di Gary, infatti, pensava che qualcuno volesse ucciderlo:

“Ho paura che qualcuno stia venendo ad uccidermi. Ci sono persone malvagie, ovunque. Vogliono distruggere ogni aspetto di me e prendere la mia casa editrice. Il sistema vuole vedermi morto”, queste le parole contenute nel diario segreto di Jackson secondo quanto riportato dal Mirror. L’artista, guadagnando milioni e milioni di dollari al mese, si affidò giustamente a commercialisti e ragionieri e a persone di cui, alla fine, non è mai riuscito a fidarsi completamente.

Michael Jackson voleva essere immortale e onnipotente, voleva essere il più grande al mondo, ma era anche piuttosto paranoico e irrequieto, non si fidava mai completamente di qualcuno e aveva dubbi su tutti.

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