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Michael Jackson, Quincy Jones: “Billie Jean è la copia di un brano di…”

Michael Jackson è notoriamente passato alla storia come il Re del Pop. E non a caso, verrebbe da dire. Il cantante ha infatti iscritto – negli annali della musica internazionale – alcuni dei più grandi successi del mondo. Tutti hanno sentito almeno una volta risuonare le parole e i ritmi trascinanti di Thriller, Billie Jean o Smooth Criminal…solo per dirne alcuni. Lo sa bene l’arrangiatore e produttore discografico, Quincy Jones, che ha collaborato molte volte con Jackson. Eppure, a distanza di anni, sono passate alla storia alcune accuse shock lanciate da Jones al Re del Pop.

MICHAEL JACKSON, STORIA E COMPOSIZIONE DI BILLIE JEAN

Le critiche di Quincy Jones – a proposito di Michael Jackson – riguardano proprio il brano Billie Jean, pubblicato dal Re del Pop il 2 Gennaio 1983. Si tratta del secondo singolo estratto dal sesto album in studio, ovvero l’iconico Thriller. La canzone risulta anzi, la più conosciuta e apprezzata dell’artista statunitense. Il suo successo commerciale, le permise di rimanere alla vetta della classifica Billboard per ben sette settimane.

Secondo la ricostruzione ufficiale, Michael Jackson inizia a comporre Billie Jean a seguito di alcune vicende personali accadute nel 1981. Sembra che in quell’anno infatti il cantante, venga in contatto con una donna – poi rivelatasi una stalker – che lo accusa di non aver riconosciuto la paternità del loro bambino. Dichiara di chiamarsi Billie Jean e, in seguito, viene ricoverata in un istituto psichiatrico.

BILLIE JEAN, A CHI E’ DEDICATA LA CANZONE DI MICHAEL JACKSON?

Sebbene Michael Jackson abbia più volte raccontato di come l’episodio di Billie Jean non sia stato un caso isolato, ma una delle tante groupie che lo “perseguitavano”, secondo altre fonti la canzone non parlerebbe del cantante. Il protagonista sembrerebbe infatti Randy Jackson – fratello del Re del Pop – accusato da una certa Billie Jean di essere il padre di due gemelli.

Nella sua autobiografia, Michael Jackson dirà espressamente che il brano contenuto in Thriller parlava di uno dei suoi fratelli. Ma, successivamente, alcuni suoi collaboratori fecero intendere che fosse vera la prima versione, ovvero quella della paternità dello stesso Jackson. Si trattò forse di un espediente del manager del cantante, per attirare maggior attenzione mediatica su di lui.

QUINCY JONES, LE CRITICHE SU BILLIE JEAN

Stando ad un’intervista rilasciata per il documentario Living with Michael Jackson del 2002, il cantante avrebbe iniziato la composizione di Billie Jean mentre si trovava in macchina, a Los Angeles. Qualche giorno dopo l’avrebbe completata e iniziata a registrare nel 1981. Versione questa, che in parte non coinciderebbe con quella fornita dal produttore discografico Quincy Jones – che collaborò proprio con Jackson a Billie Jean.

Secondo Jones infatti, Billie Jean altro non sarebbe che un rifacimento di un pezzo della cantante Donna Summer, chiamato State of Indipendence – a sua volta cover di un brano del duo Jon Anderson-Vangelis. La traccia in questione era stata originariamente inclusa nell’album The Friends of Mr. Cairo ma era diventata una hit nel 1982, con la versione decisamente più elettronica della Summer. Ed è qui che entrerebbe in gioco Michael Jackson.

LE DICHIARAZIONI DI QUINCY JONES SU MICHAEL JACKSON E DONNA SUMMER

“Mi dispiace dirlo pubblicamente, ma Michael ha copiato un sacco di cose. – avrà a dire Quincy Jones nel 2008 – ha rubato un sacco di canzoni. State of Indipendence e Billie Jean. Le note non sbagliano, amico. Era machiavellico”.

I commenti del produttore a proposito del grande successo di Michael Jackson, provocarono ovviamente enormi reazioni all’epoca. Tanto che, il pubblico corse immediatamente a confrontare i due brani. Nel 2018 tuttavia, Jones si è scusato per le accuse lanciate contro l’autore di Thriller, pentendosi di aver anche solo suggerito che Jackson rubasse le canzoni.

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