R3M

I migliori album di Rock Progressivo usciti nel 1973

Gli anni ’70 vengono riconosciuti dalla stragrande maggioranza degli appassionati di musica come uno dei periodi più ferventi per il Rock. In quel torno di tempo, riuscirono a svilupparsi i sottogeneri di maggior impatto nel panorama musicale moderno; dall’Hard Rock all’Heavy Metal, passando ovviamente per il Progressive Rock. Il genere, che si è, spesso, affermato come uno dei più impegnati e, sicuramente dei più eclettici, attraverso una commistione sonora rivoluzionaria, capace di stravolgere i paradigmi su cui, il modo di fare musica si basava allora; ha raccolto sotto la propria ala alcune delle band più importanti nella storia moderna.

Dai Pink Floyd ai King Crimson, passando per Genesis e Jethro Tull; il Rock Progressivo ha assistito all’avvicendarsi di alcune rivoluzioni soniche fondamentali per la società moderna, ad opera di alcuni dei più grandi nomi della musica contemporanea, tra cui spiccano quelli sopracitati. Come qualsiasi periodo storico, anche quello di massimo sviluppo del Rock ha alcune date fondamentali e, il 1973, è sicuramente una di queste.

Si tratta di un momento d’innovazione; dodici mesi in cui le scene musicali furono capaci di mutare giorno dopo giorno, in funzione degli istrionismi visionari proposti dai principali protagonisti del panorama socioculturale di allora. In questa classifica, abbiamo deciso di concentrarci sul 1973, raccogliendo alcuni tra i migliori album di Rock Progressivo usciti nel corso dell’anno.

5) King Crimson – Larks’ Tongues In Aspic

Larks’ Tongues In Aspic è il quinto album in studio della leggendaria Band dei King Crimson. L’album, uscito il 23 marzo del 1973, è uno dei migliori di Rock Progressivo usciti durante quell’anno. Il disco è una manifestazione di eclettismo straordinaria, perfettamente in linea con lo stile dei King Crimson, nonostante all’epoca, fosse rimasto solo Robert Fripp a mantenere il nome della band che, intanto, aveva subito alcuni cambi di line up particolarmente sostanziali. In ogni caso, Larks’ Tongues In Aspic si propone come un lavoro che, innanzi ai membri della band, dovette presentarsi come una tela bianca, poiché ognuno riesce a trovare il suo spazio per mostrare le proprie capacità; lanciandosi in esercizi istrionici formidabili.

4) Area – Arbeit Macht Frei

Il 1973 fu anche l’anno del debutto di una delle band italiane più importanti sul fronte internazionale. Gli Area pubblicarono Arbeit Macht Frei sotto etichetta Cramps Records. Il disco, particolarmente evocativo e sinistro sin dal titolo, che riprende il motto posto all’ingresso dei campi di sterminio nazisti della Seconda Guerra Mondiale, raccoglie alcune delle canzoni più famose del gruppo, tra cui Le Labbra Del Tempo. Arbeit Macht Frei, comunque, è anche un disco molto melodico, capace di risentire delle inflessioni di generi come il Free Jazz e l’elettronica, allontanandosi dai canoni stilistici del panorama musicale del Bel Paese di quegli anni.

3) Emerson, Lake & Palmer – Brain Salad Surgery

Il quinto album degli Emerson, Lake & Palmer, Brain Salad Surgery, uscì il 19 novembre del 1973. I membri del gruppo hanno rivelato, in diverse occasioni, di aver scritto il disco in preda ad un impeto unanime di creatività; considerandolo l’ultimo, vero, album, capace di racchiudere al meglio la somma delle parti del gruppo al suo apice. Ad oggi, Brain Salad Surgery è uno degli album migliori di  Rock Progressivo di tutti i tempi, nonché uno dei più evocativi usciti nel 1973.

2) Jethro Tull – A Passion Play

Pubblicato il 6 luglio del 1973, A Passion Play è l’album più controverso in assoluto nella leggendaria storia dei Jethro Tull. Il disco, tra i più amati e odiati dagli appassionati di musica Rock, è particolarmente complicato. Trattasi di un concept dalla comprensione particolarmente complicata che racconta dell’esperienza di un uomo che sperimenta il giudizio e l’aldilà dopo la morte. A Passion Play venne presentato dal gruppo come un unico blocco, ma i suoi brani differiscono radicalmente l’uno dall’altro. Questo, gettò in confusione anche gli ascoltatori più attenti che, per cui, tesero a denigrare la fatica della band. Ricco di allegorie, A Passion Play è un disco molto articolato, sotto l’aspetto lirico e quello musicale; capace di confondere anche il pubblico più esigente.

1) Pink Floyd – The Dark Side Of The Moon

È praticamente impossibile non citare, in questa sede, l’ottavo album dei Pink Floyd, che li consacrò definitivamente all’eternità. The Dark Side Of The Moon non è solo uno dei migliori album di Rock Progressivo usciti nel 1973, essendo stato pubblicato il 1 marzo di quell’anno, ma uno dei dischi più evocativi ed eclettici di tutti i tempi. Con The Dark Side Of The Moon, i Pink Floyd compirono la straordinaria impresa di elevare la caratura di un genere come il Rock Progressivo, ulteriormente. Il disco, fornisce uno spaccato sociologico sui mali che, sin dalla notte dei tempi, osteggiano il quieto vivere dell’essere umano, interpretandoli in chiave moderna e non mancando di tessere atmosfere catchy capaci di portare l’album in vetta alle classifiche di vendite di tutto il mondo.

 

 

 

 

 

 

Articoli correlati

Condividi