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Oasis: L’ incontro che cambiò la storia del Rock

Gli Oasis rappresentano la corrente del Britpop anni ’90 allo stato puro. Due fratelli, dissoluti e contro il mondo che passano le loro serate nei Pub dell’Inghilterra operaia. Due volti che, di li a poco, sarebbero comparsi sulle copertine delle riviste di tutto il mondo, stravolgendo totalmente i canoni di tendenza all’epoca.

La rivoluzione degli Oasis si erge dal basso, quasi impercettibile fino alla sua, prepotente, irruzione sulle scene. Manchester si sveglia dal torpore mattutino, pronta ad essere allietata nelle giornate più vuote da coloro che, subitaneamente, divennero la colonna sonora degli adolescenti degli anni ’90.

Si perché, in quel tempo, i giovani erano alla disperata ricerca di uno stile fresco, un sound che non rievocasse nefandezza e che ispirasse spontaneità nel cuore di chi ascoltava. Gli Oasis arrivano al posto giusto, nel momento giusto e; attraverso ballate avvolgenti, raccolgono il consenso unanime del pubblico e della critica. Un gioco di sguardi e citazioni quello tra gli Oasis e il glorioso passato dei Beatles che è durato per tutta la loro carriera tra riferimenti taciti e rivisitazioni in chiave moderna della Mania che aveva imperversato 30 anni prima.

L’influenza dei Beatles sugli Oasis

Gli Oasis traggono maggior ispirazione dal fenomeno e dalla musica dei Beatles; eppure, nel loro stile, era possibile ritrovare chiari riferimenti agli Stone Roses e a Paul Weller. Ciò che può essere maggiormente riconosciuto alla band di Manchester è il fatto che abbiano traghettato il Britpop degli anni ’90 negli stadi, celebrando qualcosa di cui, loro stessi, furono gli artefici. La loro carriera esplose quando mezzo milione di persone assistette al celeberrimo concerto di Knebworth.

Dallo scantinato alle arene di mezzo mondo. Gli Oasis spesero la loro vita, dopo quel momento, sotto i riflettori. Celebrati e criticati per il modo controverso che avevano di far parlare di sé. Eppure il successo degli Oasis è stato tangibile, così come il loro impatto sul panorama culturale moderno. I fratelli Gallagher, ben consci di quanto per loro potesse essere importante essere e apparire, hanno dimostrato grande abilità nel creare eventi mediatici; attraverso dichiarazioni dalle sfumature onnipotenti e atteggiamenti assolutamente sprezzanti, riempendo le copertine per un decennio. Sebbene abbiano, da sempre, adottato tendenze egocentriche e appariscenti, gli Oasis hanno dimostrato un forte spirito critico; esentandosi da feste esclusive e rivelazioni effimere. Una carriera tanto fulminea da essere declassati dalla critica dopo solo 4 anni .

Il successo del primo album

La genesi degli Oasis avviene quando il gruppo sostituisce Chris Hutton alla voce con Liam Gallagher. Da qui, la band accetta concerti ovunque. La svolta arriva quando il gruppo incontra fortuitamente il boss della Creation, Alan McGee. Gli Oasis gli danno una demo, che sorprende il produttore piacevolmente, decidendo di metterli sotto contratto. Nel 1994, gli Oasis irrompono nelle classifiche di tutto il mondo con Supersonic e, dopo pochi mesi, Shakemaker. Quando la band rilascia il terzo singolo, Live Forever, l’hype per l’album di debutto degli Oasis sale alle stelle.
La stampa non fa altro che parlare di loro, della band che in soli 5 mesi ha pubblicato 5 hit. Definitely Maybe arriva in agosto, esordendo al numero uno della classifica inglese. Il disco ha venduto 7 milioni di copie, dimostrandosi un successo annunciato. Il successo del disco è da ricercare nella semplicità dei testi, nelle atmosfere semplici designate dalle strumentali e, dalle tematiche comuni a cui Noel Gallagher, unico autore nella band, strizza l’occhio. La musica degli Oasis fa breccia nel cuore di tutti perché è per tutti. Nulla è criptico, nulla è lasciato all’interpretazione, il messaggio è breve, conciso e chiaro.  Il pubblico aveva bisogno di loro, di qualcosa che spazzasse via la prepotenza e la rabbia del Grunge che, nel Regno Unito esercitò la propria egemonia per ben poco tempo.

Il turbolento epilogo degli Oasis

L’estate del 2009, fu per gli Oasis, la più sediziosa. Noel sembrava disposto a svelare quanto prima il futuro della band; lasciando intendere che, per lui, fosse arrivata l’ora di imboccare un sentiero differente rispetto al resto della band. Col senno di poi, sappiamo che le dichiarazioni rilasciate da Noel in quel periodo, disegnavano un punto di vista d’inquietudine ed irrequietezza nei confronti della band. Sul finire di agosto, il sogno degli Oasis termina definitivamente.

A seguito dell’ennesimo screzio con il fratello, Noel lascia il tour e la band. Per chiarire quanto accaduto, il chitarrista ha diffuso un comunicato attraverso il sito ufficiale della band, esplicando il suo rammarico per la decisione presa, affermando che, questa, fosse inevitabile ai fini della salvaguardia di sé stesso e scusandosi con gli spettatori che avrebbero dovuto assistere ai concerti di Parigi, Konstanz e Milano.  Ad oggi i fan attendono ancora trepidamente un glorioso ritorno degli Oasis che, ciò nonostante, rifiutano ingaggi milionari per non tornare a calcare i palchi di tutto il mondo insieme e, continuando a scagliarsi critiche distruttive che non alimentano affatto le speranze degli appassionati della band.

 

 

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