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Perchè Le Orme si chiamano così?

Scavando nel grande complesso della storia della musica italiana si trovano numerosissimi nomi di artisti, band e formazioni che hanno fatto la storia e che, c’è bisogno di sottolinearlo, nella maggior parte delle occasioni non hanno ottenuto tutto il successo che meritavano. Tra le band che particolarmente meritano di essere riconosciute in questo stesso ambito non si può che parlare di Le Orme, gruppo musicale rock italiano che ha fatto la storia nell’ambito del progressive, nonostante anni in cui non era certamente il genere musicale particolarmente accettato dal punto di vista sociale e artistico. Ad oggi, insieme alla Premiata Forneria Marconi e al Banco del Mutuo Soccorso, Le Orme sono riconosciute tra gli esponenti principali del movimento progressive italiano, nonché tra le band che hanno ottenuto maggiore visibilità all’estero, portando la realtà italiana ad ottenere successo. Ma perché Le Orme si chiamano così? La storia della band ha portato a sottolineare un aneddoto piuttosto curioso relativo alla scelta di questo nome.

Perché Le Orme ha scelto questo nome?

Nel cercare di comprendere perché Le Orme si chiamino così, vogliamo parlarvi dell’inizio della storia della band italiana, che si è formata a Marghera, periferia industriale di Venezia. La band è nata nel 1966 su iniziativa del chitarrista veneziano Nino Smeraldi, in collaborazione con il muranese Aldo Tagliapietra. Quest’ultimo aveva appena vinto un concorso per giovani cantautori e, nonostante questo piccolo successo, decise di abbandonare la sua band, i Corals, per passare da un contesto di cover band non troppo riconosciuta nel panorama italiano ad una formazione che invece prometteva molto bene. Grazie all’inserimento nella formazione del bassista Claudio Galieti e del batterista Marino Rebeschini venne fondata la band.

A proposito del nome della stessa, c’è da dire che inizialmente la band aveva deciso di chiamarsi Le Ombre, in omaggio agli inglesi Shadows. La formazione britannica, inizialmente nata come band di accompagnamento a Cliff Richards, era particolarmente gradita da tutti e quattro i membri della band, che scelsero di non utilizzare questo stesso nome, nonostante la passione comune, sia per evitare problemi di natura legale, sia per non cedere a facili doppi sensi. Innanzitutto, Infatti, negli anni ’60 esisteva in Veneto già un’altra formazione che aveva il nome di Le Ombre. Allo stesso tempo, inoltre, la band scelse di non utilizzare questo nome dal momento che ombra in lingua veneta significa anche bicchiere di vino.

Gli inizi e i primi successi

Senza la pretesa di voler trattare tutta la storia della formazione progressive italiana, vogliamo parlarvi degli inizi della band. A seguito della pubblicazione del singolo Fiori e colori, nel 1967, la band subì l’abbandono di Rebeschini, a causa degli obblighi di leva a cui lo stesso fu sottoposto. Il batterista viene sostituito da Michi Dei Rossi, che si era formato anche nel contesto di Liverpool, all’interno della quale il beat era incredibilmente dominante come genere musicale.

Dopo avere acquisito un discreto successo nel locale Piper di Roma, Le Orme incisero nuovo singolo, Senti l’estate che torna, cui fece seguito la partecipazione al concorso Un disco per l’estate. Da questo momento in poi, anche grazie alla pubblicazione del disco di debutto Ad gloriam, i cinque musicisti de Le Orme si imposero particolarmente all’interno del contesto italiano, acquisendo rilevanza anche internazionale ed ergendosi a pilastri della realtà progressive rock

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