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Perché le persone più intelligenti hanno i brividi quando ascoltano musica?

Avere un nodo in gola, sentire i brividi pervadere la nostra schiena, emozionarsi per una canzone, sono esperienze che, fino ad ora, avremmo reputato comuni di fronte all’immensità delle opere con le quali ci interfacciamo. Uno studio recente ha dimostrato che, sperimentare una reazione fisica all’ascolto della musica sia; in realtà, un fenomeno celebrale legato ad una particolare caratteristica del sistema nervoso.

Questa serie di manifestazioni prende, tecnicamente, il nome di “frisson”. I ricercatori della California del Sud hanno esaminato un campione di persone, scoprendo che solo il 50% di questi abbia riscontrato emozioni particolari nell’ascoltare della musica. Secondo il parere degli scienziati, coloro che sono soggetti al frisson hanno un cervello molto diverso da chi non prova questa sensazione. I ricercatori, lo hanno dimostrato sottoponendo i volontari ad una risonanza magnetica.

Ascoltare musica per aprire la mente

I risultati delle analisi hanno portato alla conclusione che, chi attraversa il frisson, possiede un cervello dotato di un maggior numero di fibre, atte a collegare la corteccia uditiva con le aree del sistema nervoso che si occupano di elaborare le emozioni.

Sostanzialmente, si è riscontrata una comunicazione più attiva tra le aree del cervello. Non è stato ancora compreso lo scopo reale del frisson, ma i ricercatori sono consapevoli del fatto che possa esisterne uno. Un’ulteriore ricerca in merito aggiunge altrettante informazioni interessanti. Secondo questo studio, le persone capaci di sperimentare tali reazioni fisiche, sarebbero anche più intelligenti, creative, curiose ed aperte a nuove esperienze.

Alcune canzoni con cui sperimentare il frisson

Abbiamo deciso di raccogliere cinque canzoni con le quali poter provare questa sensazione in prima persona, riservandoci dai gusti personali degli ascoltatori e dalle diverse esigenze che questi possano riscontrare in quanto tali. Risulta, tuttavia, innegabile, quanto alcuni brani abbiano irrimediabilmente segnato o tracciato da zero il nostro percorso, inficiando, addirittura, sulle scelte di vita di ognuno di noi.

Nonostante, a quanto pare, commuoversi o restare attoniti innanzi alla magnificenza di determinate opere, sia simbolo di un sentimento abbastanza raro, sembra impensabile non riconoscere l’elevato apporto storico e la concentrazione emotiva dei brani che tendiamo a proporvi.

5) Pink Floyd – Hey You (1979)

La frustrazione disperata con la quale le vicende di Hey You vengono narrate, lo rendono un brano iconico e commovente. L’arpeggio di chitarra iniziale avvolge l’ascoltatore in una tetra atmosfera d’inquietudine e perdizione corrotta fino ad esplodere nel riff trascinato ed irruente che si palesa nel bel mezzo della canzone. Quasi ad esplicare una fase iniziale di torpore sociale di fronte alle iniquità degli esseri umani contrapposte alle richieste d’aiuto spasmodiche e strazianti di coloro che vogliono cambiare il mondo. “Insieme ci alziamo, divisi cadiamo”.

4) System Of A Down – Aerials (2001)

Nonostante il clima sulfureo percepito in principio, Aerials è un inno aleatorio alla libertà ed all’elevazione della propria mente. Liberarsi dalle catene delle convenzioni al fine di aprire la propria mente ed il proprio punto di vista nei confronti di ciò che di più emozionante possa la vita offrire. Aerials esplode dopo un intro cupo e sommesso in un ruggito d’emancipazione, per poi concedersi periodi altalenanti di tripudio e stasi che delineano una sorta di quadro critico nei confronti del mondo moderno.  “La vita è una cascata, beviamo dallo stesso fiume, poi ci voltiamo ed alziamo i nostri muri”.

3) Stone Sour – Zzyxz Rd. (2006)

Il brano rappresenta il punto più alto di Come What(ever) May, l’album nel quale è contenuto. Ci piace vedere Zzyxz Rd. come un dialogo interiore tra ciò che ci si aspetterebbe da una persona e ciò che, in realtà, prova davvero rispetto alla condizione nella quale si trova. La frustrazione aleggia anche nelle circostanze più felici. Aver raggiunto i propri obiettivi e continuare a perseguire una brillante carriera implica una mole di responsabilità inimmaginabile, che non tutti sono disposti a comprendere.

2) Prince – Purple Rain (1984)

Purple Rain è l’apoteosi dell’edonismo narcisista con cui Prince ha condotto la sua musica e la sua vita nel corso degli anni. Un inno alla bellezza tanto concentrato quanto commovente. La figura brillante che ha reso Prince un’icona del Pop, splende come mai prima in un brano tecnicamente perfetto e dall’eclettismo aleggiante nella sua forma più pura in qualsiasi sfumatura della sua canzone.

1) Eric Clapton – Tears In Heaven (1992)

Eric scrisse Tears In Heaven alla disperata ricerca di un posto sicuro che riuscisse a liberarlo dai demoni che lo tormentavano dopo la tragica quanto accidentale morte del figlio Conor di soli 4 anni. Clapton trovò rifugio su un’isola deserta dei Caraibi, tra i fiumi di parole e le note strazianti con cui decise di accompagnare uno dei suoi capolavori più struggenti. Tears In Heaven è il caldo abbraccio di cui ognuno di noi necessita dopo una perdita amara, l’arcobaleno dopo un lungo giorno di triste pioggia.

 

 

 

 

 

 

 

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