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Pink Floyd, a cosa si ispira Matilda Mother?

Molto spesso non riusciamo a spiegarci il titolo di una canzone oppure non riusciamo a fare i giusti collegamenti. Potrebbe risultare tanto intrigante quanto irritante, ma allo stesso tempo è bello vedere come quelle parole, che altrimenti non avrebbero un significato preciso, si collochino in un preciso contesto creando un vero e proprio mosaico di informazioni che si annodano tra di loro. Anche in alcune canzoni dei Pink Floyd si pone lo stesso “problema”, come nel caso di Matilda Mother. A cosa si riferisce? Chi è Matilda? Queste sono domande che nascono spontanee e che non possono trovare riscontro nella sola lettura del testo. Qui cercheremo di capire le origini di Matilda Mother dei Pink Floyd e soprattutto di vedere i relativi collegamenti.

In quale album di trova Matilda Mother dei Pink Floyd?

Matilda Mother è una delle prime tracce composte e registrate dai Pink Floyd, il che si traduce con la sua presenza nel primo album studio pubblicato dalla band. Si tratta di The Piper at the Gates of Dawn. Famoso e benaccolto e con un ruolo determinate per la storia della musica e della loro carriera. Quest’album infatti si pone non solo come uno dei prodotti che più incarna il genere del rock psichedelico -ricordiamo che è stato l’unico album prodotto sotta la guida di Syd Barrett– ma, allo stesso tempo, ha ispirato molti altri generi.

E’ stato registrato a partire dal febbraio del 1967, per poi essere rilasciato lo stesso anno. Curiosamente, nello studio dove stavano registrando erano presenti anche i Beatles e il produttore che curò l’album, aveva già lavorato con la tanto apprezzata band di John Lennon e Paul McCarty.

Alle origini di Matilda Mother

Ora possiamo chiederci chi sia la famigerata Matilda e perché Syd abbia scelto di dare questo nome alla sua traccia. La sua ispirazione proviene da un’opera ben precisa: Cautionary Tales di Hilaire Belloc. Qui erano presenti diverse poesie, tutte molto singolari e che a quanto pare, hanno attirato l’attenzione di Syd. Si parla -per esempio- di un certo Henry King che ha mangiato pezzi di spago ed è morto tra sofferenze, ma anche di Matilda, che per via delle sua bugie, è stata bruciata viva. Ecco, lo sfondo su cui si basava quest’opera è proprio questo, ma la genesi della canzone, non fu assolutamente semplice.

I problemi con i diritti d’autore

Quando Syd scrisse il testo, non pensò molto alla questione dei diritti d’autore, o meglio, fu un pensiero sorto dopo, quando si prospettò una vera e propria pubblicazione dalla EMI e soprattutto, la possibilità di per Matilda Mother di diventare un singolo. Tranquillamente, il pezzo fu registrato a febbraio, tra l’altro, tra i primi.

Invero, il primo testo riportato da Syd era quasi uguale a quello dell’opera. I Pink Floyd erano ancora alle prime armi e fu per questo che registrarono senza crearsi molto problemi: non pensavano di avere problemi con l’attribuzione dei diritti. Fu anche il fatto di dover registrare con una casa discografica così importante che li spinse a chiederli e… furono negati. Belloc infatti si rifiutò, così Syd si ritrovò a scrivere un nuovo testo e a reincidere il brano. Ma, c’è un colpo di scena. Dopo l’uscita di Syd Barret dal gruppo e dopo decenni dall’inizio della loro carriera e la morte di Belloc, la famiglia decise di cederli. A questo punto fu David Gilmour a  supervisionare An Introduction to Syd Barrettcon cui viene pubblicata la versione originale. 

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