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Pink Floyd la storia di “Hey You”

I Pink Floyd sono una delle band più importanti della storia del rock. Dalla loro nascita nella seconda metà degli anni ’60, hanno sfornato una serie di album entrati nella leggenda. Basti citare “Wish You Were Here” o “The Sark Side Of The Moon”, che restò in classifica per 741 settimane consecutive, dal 1973 al 1988. Un terzo album essenziale della band di David Gilmour e compagni è “The Wall”, pubblicato nell’anno del Signore 1979.

Il ruolo di “Hey You”

Si trattava di un doppio album ed ad aprire il lato A del secondo disco venne selezionata “Hey You”. La scelta è azzeccatissima, in quanto questo brano riassume i temi presenti nel primo disco. La validità del brano anche da un punto di visto musicale, oltre che valutando il discorso della continuità del concept album, è confermata dal fatto che ottenne enorme successo come singolo, come pure “Another Brick In The Wall pt. 2” e “Comfortably Numb”.

Pink Floyd: il contenuto di “Hey You”

L’apertura è fornita dal riff di chitarra, uno dei più famosi esempi della tecnica hi-string per accordare la chitarra. Poi pian piano subentrano i vari elementi: il basso fretless, il piano elettrico Fender Rhodes, la voce ed infine la batteria. Dal punto di vista del contenuto testuale, come già accennato, viene ripreso il concetto generale di “The Wall”: la solitudine e la disperazione che un proprio simile può trovare.

Il contenuto della canzone

Entrando più nello specifico, possiamo iniziare col die che è narrata dal punto di vista del protagonista, Pink, così come tutte le altre canzoni contenute  nell’album “The Wall”. Questo, una volta che si è reso conto di essersi chiuso troppo in sé stesso, isolandosi, cerca nuovamente un contatto con il mondo esterno, m all mure blocca tale richiamo, con l’ulto di Pink che si fa sempre più disperato. Tale immagine si può assimilare alla figura di Syd Barrett, a cui i Pink Floyd già avevano dedicato l’album “Wish You Were Here” del 1975 ed in particolare la canzone “Shine On You Crazy Diamond”.

Pink Floyd: gli altri successi di “The Wall”

“Hey You” è diventata uno dei brani più rappresentativi dell’album “The Wall”, che oltre ai già citati brani  “Another Brick In The Wall pt. 2” e “Comfortably Numb”, contiene altri canzoni simbolo della band britannica. Ne sono un esempio “Mother”, “Goodbye Blue Sky”, “The Show Must Go On” e “Run Like Hell”. L’album, il più venduto degli USA nel 1980, venne associato al celebre tour che faceva sfoggio di effetti scenici mai visti prima in precedenza nel mondo della musica rock.

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