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Quando sono nate le note musicali?

Nel parlare di musica, molto spesso evitiamo di scendere nello specifico di quelle che siano determinazioni fondamentali che si trovano alla base di questa realtà stessa. Molto spesso, in altre parole, si danno per scontati numerosi temi che, però, sono frutto di una grande costruzione storica e, soprattutto, di una processo di grandissimo valore. Uno di questi è quello che ha portato alla formazione e alla nascita delle note musicali, che si trovano alla base di tutto il modo di concepire, comporre e creare la musica. Ecco quando sono nate le note musicali che a chi si deve questa incredibile scoperta.

La storia delle note musicali

Al fine di conoscere la storia delle note musicali, bisogna risalire all’anno 1000, quando un monaco decise di utilizzare, per la prima volta nella storia, una scrittura delle note simile a quella attuale, e basata su un sistema di linee chiamato tetragramma, ovvero attraverso l’utilizzo di tre spazi e quattro linee. Il monaco in questione è Guido D’Arezzo, che si servì di un sistema che era stato già messo a punto da Pitagora e che era stato, successivamente, costruito da Zarlino.

Pitagora aveva costruito i 7 gradi della sua scala servendosi della lunghezza delle corde che erano state fatte vibrare da lui. Attraverso questi rapporti, fu possibile costruire uno schema che fu perfezionato da Zarlino, al quale si deve la creazione della scala naturale, non solo basata su rapporti naturali ma anche su una successione di armonici naturali che sono generati da una certa nota. Questi due schemi portarono alla creazione di Guido D’Arezzo, che si servì delle costruzioni già precedentemente pensate semplicemente dando un nome alle note, attraverso le iniziali dell‘Inno di San Giovanni. Successivamente, la prima nota, inizialmente chiamata Ut, venne ribattezzata Do, nel XVII secolo, da Gian Battista Doni, sulla base delle iniziali del suo cognome. Se in un primo momento le note erano 6, do, re, mi, fa, solo, la, il Si venne aggiunto successivamente, non previsto inizialmente dai canti gregoriani ma tratto ancora dal l’Inno di San Giovanni. Successivamente, è stato possibile anche pensare ad una classificazione sistematica, attraverso l’utilizzo di scale diatoniche maggiori e di semitoni che sono stati pensati nel tempo.

Le ultime innovazioni con le note musicali

Le ultime innovazioni con le note musicali hanno portato a definire il classico sistema di classificazione delle note che ancora oggi utilizziamo per la struttura e la composizione della nostra musica, e dettato dal sistema temperato equabile, che porta ad una successione di toni e semitoni che può essere riprodotta da qualsiasi delle sette note musicali, attraverso l’utilizzo dei diesis e dei bemolli. Per questo motivo, la riclassificazione e il conseguente trasporto della Scala diatonica Maggiore porta ad avere due semitoni tra prima e seconda e tra seconda e terza nota, tra quarta e quinta e tra quinta e sesta nota, tra sesta e settima nota. Un solo semitono, invece, e presente tra terza e quarta nota e settima e ottava superiore. Ovviamente, il procedimento può essere utilizzato allo stesso modo attraverso qualsiasi nota di partenza, che sia il naturale, diesis e bemolle.

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