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Queen: La storia del brano che terrorizzò la band

Don’t Stop Me Now è, forse, uno dei brani più famosi dell’iconica Rock Band britannica dei Queen. La traccia, figura nell’album Jazz del 1978 e venne estratta e pubblicata come singolo nel gennaio dell’anno successivo. Don’t Stop Me Now fu scritta da Freddie Mercury e venne incisa a Nizza, in Francia, presso i Super Bear Studios, tra agosto e settembre del 1978. Il brano, rappresenta alla perfezione gli istinti edonistici più sfrenati del leggendario Leader dei Queen.

In termini musicali, Don’t Stop Me Now è un tripudio di eclettismo nel puro stile della band. La traccia, si basa su un tappeto melodico steso dal pianoforte di Freddie Mercury e da una ritmica prorompente e massiccia per opera di John Deacon, al basso, e Roger Taylor alla batteria. Don’t Stop Me Now è un esempio lampante dell’utilizzo che i Queen hanno fatto, nel corso della loro brillante carriera, dell’armonia vocale multi traccia.

Sebbene, in studio, Don’t Stop Me Now venga adornata da un solo assolo di chitarra; il brano si è rivelato, dal vivo, come una sorta di tela bianca, ideale per le manifestazioni di estro e tecnicismo dei membri della band, in particolare di Brian May. Visti i presupposti, Don’t Stop Me Now divenne ben presto un cavallo di battaglia per il gruppo dal vivo; figurando, inoltre, nella raccolta Greatest Hits del 1981 e nell’iconico album live del 1979, Live Killers.

I Queen interpretarono la canzone come un campanello d’allarme

Freddie Mercury scrisse Don’t Stop Me Now durante il suo soggiorno a Monaco di Baviera. Come si evince anche dal biopic campione d’incassi con protagonista Rami Malek, Bohemian Rhapsody; quello in Germania, fu un periodo di decadenza per Mercury che, al tempo, si abbandonò ad eccessi e dissolutezze senza freno. Del resto, l’intero brano è un monito alla trasgressione più irrefrenabile e pericolosa.

Il leggendario Leader dei Queen lascia trasparire, all’interno dei versi che compongono il testo della canzone, il conflitto interiore al quale era soggetto a causa dello stile di vita che conduceva. Mercury amò la sensazione di pericolo ed il gusto del proibito relativi alla sua esperienza svizzera, decisamente fuori dagli schemi; ciò nonostante, il peso della consapevolezza sembrò dietro l’angolo, soprattutto per gli altri membri della band.

Dopo il tragico decesso di Freddie Mercury, nel 1991, a causa di una polmonite aggravata dall’AIDS, il chitarrista dei Queen, Brian May, dichiarò, nel corso di un’intervista rilasciata per Mojo; di avere combattuto, per anni, contro il testo della canzone. Pare, infatti; che May si fosse reso conto della criticità delle condizioni in cui, la vita di Freddie, verteva all’epoca; proprio attraverso i concetti esplicati all’interno dell’iconico brano.

Le preoccupazioni fondate di Brian May

Durante il colloquio, il leggendario chitarrista dei Queen, affermò che, nonostante il testo di Don’t Stop Me Now l’avesse, inizialmente divertito, questo celava un misterioso alone di pericolo. Le tematiche trattate all’interno del brano, in ogni caso, non destarono infusero terrore esclusivamente nell’animo di May, coinvolgendo l’intera band.

Don’t Stop Me Now, ad oggi, è tra i brani più famosi di tutti i tempi. Un inno alla libertà, interpretabile da chiunque in qualsiasi circostanza in cui, sia richiesta una carica d’adrenalina particolare. Brian May ha definito la traccia come una falcata geniale di Freddie Mercury. Al di la  di questo, nel periodo in cui venne pubblicata, non riscosse il successo massivo che le viene riconosciuto adesso.

Oggi, Don’t Stop Me Now viene riproposta nelle circostanze più disparate figurando, non solo nella playlist di ogni appassionato, ma anche come cavallo di battaglia nei repertori di migliaia di band; che queste siano emergenti o che scelgano di osservare un tributo all’incontenibile genio dei Queen.

 

 

 

 

 

 

 

 

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