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Quella volta che i Pink Floyd non riconobbero Syd Barrett

E’ una storia che i fan e gli amanti dei Pink Floyd conoscono, ma che vale la pena ricordare per tutti coloro che non conoscono perfettamente i trascorsi della band britannica. Syd Barrett è stato, che lo si creda o meno, fondamentale in una prima fase della vita della band britannica, e il suo abbandono ha – allo stesso modo – determinato un cambiamento importante e fondamentale in una band che ha dato vita ai suoi più grandi capolavori. Vogliamo, allora, raccontarvi di quella volta che i Pink Floyd non riconobbero Syd Barrett, che si presentò con un aspetto completamente diverso agli Abbey Road Studios di Londra. 

La visita che Syd Barrett fece agli Abbey Road Studios di Londra

Era il 5 giugno del 1975 quando, intenti nella registrazione di Wish You Were Here, i Pink Floyd furono colti di sorpresa da una visita piuttosto particolare: quella di Syd Barrett. Proprio all’ex leader della formazione, i Pink Floyd stavano dedicato l’album inserito tra i migliori di sempre del gruppo, anche se si trovarono di fronte ad un personaggio nettamente diverso da quello che si aspettavano.

Calvo, dallo sguardo stralunato e visibilmente ingrassato, Syd Barrett apparve come irriconoscibile agli occhi dei compagni di band: il primo a riconoscerlo fu iò batterista degli Humble PieJerry Shirley, che aveva collaborato con lui non molto tempo prima.

Le dichiarazioni dei membri dei Pink Floyd

La visita che Syd Barrett fece agli Abbey Road Studios di Londra non passò certamente inosservata per i membri dei Pink Floyd che, di fronte al primo grande leader della band, reagirono con le lacrime e cercando di fargli ascoltare parte della musica che stavano producendo, dedicata proprio a lui.

Il modo di comportarsi di Syd Barrett fu tutt’altro che banale, e i membri dei Pink Floyd hanno sottolineato il comportamento del britannico. Gilmour ha così raccontato:  “Camminava guardando gli impianti, all’inizio non ci feci molto caso, pensai si trattasse di uno della EMI. Poi, più tardi, venne nella saletta del mixer e si sedette per un po’. Noi continuammo a chiederci ‘Chi cazzo è questo tizio stravagante?’”; Wright, invece, ha descritto il comportamento dell’ex compagno di band con termini differenti:  “Saltava da tutte le parti spazzolandosi i denti. Era terribile”.

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