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Robert Plant: quella volta che interpretò un brano di Ornella Vanoni

Robert Plant, storico frontman dei Led Zeppelin, è senza ombra di dubbio uno dei mostri sacri della musica mondiale. Il cantautore, musicista e compositore britannico è passato alla storia per le sue innate qualità e soprattutto per quel suo atteggiamento trasgressivo e rivoluzionario. Probabilmente però non tutti sanno che Mr Plant, prima dei Led Zeppelin, tentò di intraprendere la carriera da solista e uno dei suoi primissimi singoli fu una cover di un brano scritto da Franco Califano per Ornella Vanoni.

“La musica è finita”: la canzone scritta da Franco Califano per Ornella Vanoni

Era il 1967 e Robert Plant non era ancora il frontman della più grande rock band del pianeta, i Led Zeppelin. Era riuscito, però, già a ritagliarsi un piccolo spazio nel mondo della musica grazie alla sua militanza in vari gruppi come “The Crowling King Snakes” e “Band Of Joy” (dove tra l’altro conobbe il talentuoso batterista John Bonham).

Nello stesso anno in Italia, al festival della canzone italiana, Ornella Vanoni (in coppia con Mario Guarnero) ottenne un successo incredibile grazie alla sua interpretazione del brano “La musica è finita”. La canzone, scritta dall’abile paroliere Franco Califano insieme a Nicola Salerno, diventò ben presto un classico della canzone italiana.

La reinterpretazione di Robert Plant del brano della Vanoni

Ma come è possibile che questo brano estratto dal festival di San Remo sia arrivato sino alle orecchie di Robert Plant? L’etichetta discografica CBS, venuta a conoscenza del successo della canzone della Vanoni, decise di lanciarne una versione per il mercato anglosassone. Il singolo si intitolava “Our Song” e indovinate a chi fu affidata l’interpretazione? Si esatto, proprio all’appena dicianovenne Robert Plant.

La canzone, riscritta in versione inglese da Anthony Clarke, presenta evidenti differenze testuali. La musica, invece, è rimasta quasi inalterata. Our Song rappresenta, soprattutto, un’importante testimonianza dell’influenza che ha avuto la musica italiana nel mondo.

Il singolo interpretato da Robert Plant alla fine non raggiunse quel successo sperato. Secondo alcune fonti furono vendute solo 800 copie del 45 giri: il brano finì presto nel dimenticatoio. Questo fino a quando, nel 2003, non fu inserito nel doppio album “Sixty Six To Timbukt”: una raccolta che riuniva tutti i primi brani del frontman dei Led Zeppelin.

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