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Keith Richards: “ecco cosa ho pensato la prima volta che ho incontrato Mick Jagger”

Pochi rapporti riescono ad eludere l’inesorabilità del tempo e a durare più di cinquant’anni. Se le parti chiamate in causa, poi, hanno trascorso la loro vita nell’occhio del ciclone di eccessi e dissolutezze che, essere una Rock Star, comportava negli anni d’oro, come Keith Richards e Mick Jagger dei Rolling Stones; allora il discorso diventa quasi inverosimile. Per molti sembra ancora impossibile che il duo di Satisfaction coltivi ancora una profonda amicizia; eppure è così.

Come ogni legame, anche quello tra i famigerati Glimmer Twins, ha vissuto un periodo iniziale. In questo articolo, riportiamo alcuni dei punti salienti di una meravigliosa lettera in cui, un appena diciottenne Keith Richards, racconta i particolari del suo primo incontro con un esplosivo e, altrettanto giovane, Mick Jagger a Londra.

Nella missiva, ovviamente, non si scende nei particolari della prestigiosa e spumeggiante opera a cui il gruppo darà vita negli anni successivi; ogni vero appassionato, però, sa per certo che Mick Jagger e Keith Richards erano una vera e propria forza della natura insieme e che, la loro identità artistica esplosiva, si rifletteva pedissequamente nelle hit a cui diedero gli albori.

I particolari del primo incontro tra Keith Richards e Mick Jagger

Colui che, tempo dopo, avrebbe consacrato il proprio nome alla storia in qualità di chitarrista dei Rolling Stones, scrive, in questa sede, a sua zia Patty. La lettera è stata inclusa nell’autobiografia di Keith Richards, intitolata Life. Nella missiva, il chitarrista ragguaglia sua zia in merito ai particolari del suo primo incontro con Mick Jagger.

Tra le righe della lettera, leggiamo: “Sai che sono un grandissimo fan di Chuck Berry, ma ero convinto di essere l’unico in miglia di distanza. Una mattina, però, mi sono ricreduto. Ero alla stazione di Dartford e stavo stringendo tra le mani un vinile di Berry quando un ragazzo che avevo conosciuto alle elementari sopraggiunse per parlarmi, incuriosito.

“Ha detto di avere tutti i dischi che Chuck Berry abbia mai pubblicato e che anche i suoi amici siano grandi appassionati del vero Rhythm And Blues, parlo di Jimmy Reed, Muddy Waters, Chuck Howlin’Wolf, John Lee Hooker e tutta la scena di Chicago. È davvero fantastico, scrive Richards.

L’ammirazione del chitarrista nei confronti dell’amico

Andando avanti nella lettera, Keith Richards ha spiegato come, l’incontro con Mick Jagger avesse cambiato radicalmente il suo soggiorno londinese. “Il ragazzo della stazione si chiama Mick Jagger. Frequenta molti altri giovani e si ritrova con loro alla giostra, una sorta di punto di riferimento per i ragazzi qui, ogni sabato mattina. Così, in una fredda giornata di gennaio, ho deciso di fermarmi da loro. Tutti hanno apprezzato la mia compagnia e sono stato invitato a circa 10 feste. Al di la di questo, credo che Mick sia il miglior cantante R&B in questo lato dell’oceano. Ne sono convinto”.

Infine, il giovane chitarrista ha parlato di alcuni particolari momenti che avrebbe vissuto nel prossimo futuro accanto all’amico e di una visita ad una villa in cui si sono recati per bere un aperitivo. Keith Richards era entusiasta della sua nuova cerchia di amicizie e, in particolare, di aver trovato qualcuno con cui condividere la sua sfrenata passione per la musica. Nelle righe finali della missiva, il giovane spiega che nelle prossime settimane avrebbe fatto festa ogni sera e che non avrebbe più conosciuto la noia in tutta la sua vita. Sappiamo che il resto è storia; non a caso, Keith Richards e Mick Jagger salirono sul palco insieme per la prima volta al Marquee Club solo poche settimane dopo, dando vita al mito dei Rolling Stones.

 

 

 

 

 

 

 

 

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