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Sanremo 2020: che cosa ne pensiamo di artisti, canzoni e polemiche

Sanremo 2020 si è presentato, alle attenzioni della cronaca, attraverso tutte quelle determinazioni che sono pregne di un qualsiasi Festival che abbiamo avuto modo di assistere negli ultimi anni; si tratta di un pilastro, di un vero e proprio appiglio, di un’ancora di salvezza dei palinsesti RAI, che basano la programmazione sui cinque giorni di Festival che otterranno – se le stime sono confermate – una media di circa il 50% di share, sbaragliando qualsiasi tipo di concorrenza. E’ un dettaglio che non può essere considerato come secondario, alla luce di tutto ciò che determina e di conseguenze tangibili, sia nella scelta di cantanti che nella programmazione dei palinsesti. Cerchiamo di tirare le somme, con un giudizio quanto più possibile esterno e basandoci sulla visione dei fatti, di quello che sarà Sanremo 2020, tra artisti, canzoni e polemiche. 

Le polemiche dopo le dichiarazioni di Amadeus

Come in ogni anno, anche nel 2020 Sanremo si è aperto con una formula fissa, che ricalca molto quello stile della polemica che si ritrova spesso anche nella classe politica, giornalistica e imprenditoriale italiana: pur di accentuare e dar luce ad un argomento, si sceglie qualsiasi via, anche se questa è rappresentata dalla polemica. Pensare alle dichiarazioni di Amadeus come frutto di un errore ostativo o di un sessismo – come si è detto maggiormente nelle ultime settimane – vuol dire non considerare cosa c’è dietro il più semplice movimento che si osserva nel contesto Sanremo.

Questo può portare a pensare che quelle dichiarazioni, poi preda di polemica, siano state volutamente costruite per quella polemica stessa? Sembrerebbe una teoria complottista, ma i casi sono troppi per credere che si tratti sempre di una casualità, di un errore dettato dall’emozione: con Baglioni il tema fu dei migranti e di Salvini, con Fazio riguardò i terremotati, con la Clerici fu della presenza dei bambini (e di sua figlia, in particolare) in un contesto forse troppo poco infantile. Insomma, sembra quasi come se ogni anni si preparasse il terreno all’audience e allo share, anche attraverso quel clamore mediatico che poi – è studiato – non peggiora affatto il ritorno economico del Festival. Ma si tratta, sia chiaro, di una semplice considerazione e non di un dato di fatto.

Gli artisti presenti al Festival di Sanremo 2020

Di seguito, sono riportati gli artisti presenti al Festival di Sanremo 2020, con le relative canzoni che saranno presentate:

  • Marco Masini – Il confronto
  • Alberto Urso – Il sole ad est
  • Elettra Lamborghini – Musica (e il resto scompare)
  • Achille Lauro – Me ne frego
  • Anastasio – Rosso di rabbia
  • Bugo e Morgan – Sincero
  • Diodato – Fai rumore
  • Elodie – Andromeda
  • Enrico Nigiotti – Baciami adesso
  • Francesco Gabbani – Viceversa
  • Giordana Angi – Come mia madre
  • Irene Grandi – Finalmente io
  • Le Vibrazioni – Dov’è
  • Levante – Tiki Bom Bom
  • Junior Cally – No Grazie
  • Michele Zarrillo – Nell’estasi o nel fango
  • Paolo Jannacci – Voglio parlarti adesso
  • Piero Pelù – Gigante
  • Pinguini Tattici Nucleari – Ringo Starr
  • Rancore – Eden
  • Raphael Gualazzi – Carioca
  • Riki – Lo sappiamo entrambi
  • Rita Pavone – Niente (resilienza 74)
  • Tosca – Ho amato tutto

Da un primo sguardo ai nomi emerge quella tendenza che negli ultimi anni è stata piuttosto radicata e che si è concretizzata, nell’ultima conduzione di Carlo Conti (condotta con Maria De Filippi), in quelle “larghe intese” RAI-Mediaset che impongono la mutua collaborazione nelle cinque serate del Festival: la Mediaset, a guardare i palinsesti, non ostacola in nessun modo la logica del Festival, con programmi e film che – al di là delle prime serate previste da contratto – sono già conosciuti e riproposti per il servizio pubblico; intanto al Festival di Sanremo vengono accolti, con grande semplicità, cantanti formatisi nel contesto Amici, come Riki, Alberto Urso, Giordana Angi ed Elodie (alla sua seconda partecipazione al Festival).

Poco si può dire di più riguardo alle canzoni presenti, dal momento che c’è bisogno di ascoltare prima di formulare un giudizio oggettivo e non pregiudizievole: ci si potrebbe aspettare una sorpresa dal ritorno di Gualazzi, che accompagna al suo canto una qualità al pianoforte che gli viene riconosciuta anche in contesti internazionali, e dai debuttanti Pinguini Tattici Nucleari, che il rock lo presentano nel titolo di un loro brano. Quanto a Rancore, invece, dopo il bell’impatto dello scorso Festival le aspettative sono alte, al di là del proprio gusto personale, così come curiosa potrebbe rivelarsi la collaborazione tra Morgan e Bugo. Da attendere, dunque, un responso visivo e uditivo di ciò che diciamo, e promesso è un aggiornamento in merito.

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