R3M

1 Gennaio 1962: quella volta i Beatles furono rifiutati dalla Decca

I Beatles come tanti altri gruppi non necessitano di presentazioni. Questo però non significa che non abbiano mai avuto un esito o un riscontro negativo, così come è successo ad altri. Con una discografia invidiabile e una storia ricca di fascino, i Beatles hanno dominato la scena musicale con le loro composizioni e esibizioni. Hanno creato non solo musica, ma anche un modo di essere e di vivere, caratteristica che li ha contraddistinti. Per molti una fonte di ispirazione. Quando si sciolsero le teorie a proposito furono veramente molte, ma in questo caso, siamo ancora abbastanza lontani dal loro tramonto come gruppo. Ecco quella volta in cui la Decca rifiutò il Beatles e di cui oggi ricade l’anniversario. 

Cosa stavano facendo i Beatles tra il 1961-1962?

Forse sarebbe più opportuno iniziare da ciò che i Beatles stavano facendo durante quel periodo, a cosa stavano lavorando. Si erano formati nel 1957 e già qualche anno dopo si esibivano come i Beatles e avevano passato questo periodo ad Amburgo. Il loro movimento in studio cominciò proprio in quell’anno, nel 1962. Durante quel periodo trovarono anche un manager Brian Epstein. Questi gestiva un negozio e quando un cliente chiese di quel gruppo che accompagnava Sheridan, decise di volerli conoscere. Epstein cercò di aiutare il gruppo e soprattutto cercò un modo per ampliare gli orizzonti, così che avessero molte più possibilità. La loro immagine fu rivista, venne fatto qualche ritocco e dopo qualche consiglio i Beatles ottennero un provino per la Decca Records, il giorno di capodanno nel 1962.

Un errore della Decca o una conseguenza per i Beatles?

I Beatles partirono alla volta di Londra e dopo un viaggio tutt’altro che piacevole erano pronti per la loro esibizione. Sarebbero stati visionati da Mike Smith, l’osservatore della Decca Records, che però, in quel frangente, non li giudicò abbastanza. La “colpa” potrebbe essere quella della scelta del repertorio, in quel caso voluto da Epstein. I Beatles infatti non sfoggiarono la parte più attiva ed eccitante del loro repertorio, almeno non sembra esserlo, in quanto quelle registrazioni sono rimaste conservate nell’archivio della casa discografica. Furono preferiti ad un altro gruppo, che impressionò molto di più l’osservatore. Si tratta degli Brian Poole and the Tremeloes.

Questo viene considerato come uno degli errori madornali della storia della musica, in particolare della stessa Decca, che memore del tutto pur avendo delle riserve diede un contratto ai Rolling Stones sotto consiglio dello stesso George Harrison. 

L’esito dopo l’insuccesso

Sia per Epstein che per i Beatles quello fu un insuccesso. Il manager però non si tirò indietro e che decise che per un approccio molto più professionale sarebbe stato il caso di presentarsi con un disco e non con dei nastri. Andò in un negozio molto celebre di quel periodo, un’etichetta discografia del XX secolo: His Master’s Voice, in Italia conosciuto come “La voce del padrone”.

Il tecnico, impressionato dalla musica ascoltata, lo indirizzò verso il dirigente delle EMI, Sid Coleman. Fu anche il prestigio apportato dal negozio di famiglia di Epstein e del loro profilo a convincere ulteriormente Sid, che mandò George Martin ad ascoltali. George effettivamente sarà poi ricordato come un loro quinto, proprio perché impegnato nella gran parte delle loro registrazioni e presente anche in ambito strumentale. Durante quegli anni inoltre, George si occupava di un’etichetta sussidiaria della EMI, la Parlophone, che non trattava il genere dei Beatles. Decise comunque di dare una possibilità concedendo al gruppo un’audizione che si tenne il 6 giugno 1962. Al tutto seguirà un contratto discografico.

Articoli correlati

Condividi