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Adam Clayton: sei curiosità sul bassista degli U2

Tanti auguri, Clayton!
Il bassista degli U2, nella band dal 1976, compie oggi 58 anni. Abbiamo raccolto sei curiosità che riguardano la sua figura, a partire da quelle legate all’infanzia fino a piccoli aneddoti proprio sugli U2. Ecco le sei curiosità su Adam Clayton.

1) E’ il maggiore dei tre figli di Brian e Jo Clayton. Suo padre era pilota della Royal Air Force, l’aeronautica militare del Regno Unito. All’età di cinque anni, con la famiglia, il futuro bassista si trasferì a Malahide, piccolo paese a 16 chilometri da Dublino. Qui sono nati i suoi due fratelli: Sarah Jane (Sindy) prima, Sebastian poi.

2) A causa della cultura e degli insegnamenti cattolici che aveva ricevuto, inizialmente non fu visto di buon occhio negli U2. La band trattava Clayton quasi fosse un estraneo. La situazione si risolse attraverso l’intervento di Paul McGuinness. L’irlandese, che divenne produttore della band proprio dopo il bassista britannico, riuscì a calmare le acque. Prima intervenne in suo aiuto, poi gli consigliò di diventare testimone di nozze di Bono. In questo modo non ci sarebbero stati più contrasti tra membri della stessa band.

3) A proposito degli U2. Clayton conobbe i suoi successivi compagni di band nella Mount Temple High School. Dopo aver, infatti, frequentato la scuola privata  St. Columba di Rathfarnham si trasferì nella prima scuola ecumenica irlandese. Il bassista si presentò a un’audizione per far parte dei Feedback, band di Larry Mullen Jr. Nella band militava anche il fratello di The Edge. Dopo l’abbandono di quest’ultimo, la formazione, che aveva già cambiato il nome in “The Hype”, cambiò definitivamente nome nel più blasonato e conosciuto.

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4) Il bassista e chitarrista ha suonato, nel corso della sua carriera, diversi modelli dello strumento. I bassi più utilizzati dal britannico sono Fender Jazz Bass ed il Fender Precision Bass. Entrambi i modelli erano in voga negli anni sessanta. Tra gli anni ’70 e ’80, invece, ha utilizzato molto un Rickenbacker 4001. Il modello, poi, sarà sostituito proprio a partire dal 1981 con il successivo 4003. Altri modelli molto utilizzati dal battista sono stati l’IBANEZ musician MC924 DS prima serie e l’IBANEZ musician MC 924 seconda serie. Proprio con questi due ha realizzato la celebre “With or without you”.

5) Punto che approfondiremo ancor meglio successivamente è quello relativo al denaro. Proprio per le sue grandi disponibilità economiche, Clayton ha potuto acquistare gli studi di registrazione “Danesmoate House”. Con un’ingente somma di quasi 400mila dollari (circa 380mila), il bassista si è assicurato la disponibilità degli studi dove gli U2 hanno registrato The Joshua Tree. Si tratta del quinto album in studio della band, pubblicato il 9 marzo del 1987. Qualche anno dopo, nel 1989, quando fu trovato in possesso di cannabis, si salvò ancora grazie alle sue disponibilità. Riuscì, infatti, ad evitare la condanna donando una grande somma in beneficenza, che “riparò” al danno commesso. Il contesto delle dipendenze è stato molto controverso e complesso nella carriera del bassista. Ad aiutarlo a liberarsi dalla dipendenda è stata proprio la sua band, che il britannico non ha mai smesso di ringraziare.

6) E’ uno dei bassisti più ricchi al mondo. Il sondaggio è stato condotto da “The Richest“. In particolar modo, nella sezione legata ai bassisti più ricchi, figura proprio Clayton nella top 5. Con 150 milioni di dollari, è al quinto posto tra i suonatori di basso con più pecunia. Primo, inarrivabile, è Paul McCartney con il suo miliardo (e spiccioli) di dollari. Seguito da Sting (300 milioni), Gene Simmons (300 milioni) e Roger Waters (270 milioni). Nella top 10 troviamo anche Flea (115 milioni), Jones dei Led Zeppelin (80 milioni), Butler (65 milioni), Kanal (45 milioni) e Novoselic (40 milioni). Insomma, spesso quando si pensa alle band si riflette subito sul fatto che la fama sia esclusivamente di cantante e chitarrista, spesso i più acclamati. E invece, batteristi e bassisti, al contrario di quel che si crede, guadagnano non poco a loro volto. Sembra strano?

di Bruno Santini (Nefele)

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