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Obscured by Clouds | 46 anni dopo il capolavoro dei Pink Floyd

Quando venne pubblicato Obscured by Clouds?

Sembra quasi di perdersi tra le note di Obscured by Clouds, settimo album in studio dei Pink Floyd, e di non rendersi conto che, se ogni cosa ha il suo tempo, anche quest’album ha fatto il suo. 46 anni, per la precisione, da quando uno degli album più importanti della carriera dei Pink Floyd fu pubblicato. Il settimo album in studio veniva pubblicato il 3 giugno del 1972. Prima che tutto ciò avvenisse, non mancarono certamente le polemiche: tra dispute e promesse non mantenute, l’album sembrava essere troppo controverso prima ancora di essere pubblicato. Perchè, alla fin fine, non bisogna dimenticarsi di una cosa fondamentale: fu il secondo album dei Pink Floyd che funzionò da colonna sonora. Anche questa volta il lavoro era stato richiesto da Barbet Schroeder, a cui la band aveva già regalato More.

Che cosa successe con la casa produttrice del film La Vallée?

Nonostante i rapporti ci fossero già stati, non tutto funzionò alla perfezione. More era stato notevole, ed era tutto andato nel migliore dei modi. Schroeder voleva ripetere l’esperimento, ma qualcosa era cambiato: forse i Pink Floyd stessi. Prima della pubblicazione, dicevamo, ci fu una disputa della band con la casa produttrice del film, Les Films du Losange. Quest’ultima decise il titolo dell’album, con aperto riferimento alla trama del film. Proprio la pellicola fu distribuita con il doppio nome (Le Vallée / Osbured by Clouds), per sfruttare la fama internazionale della band. Il risultato fu che nessuno dei due lavori ebbe il successo sperato.

A dirla tutta, dell’album c’è davvero ben poco all’interno del film: soltanto la title track, che viene riprodotta completamente durante i titoli di testa e parzialmente alla fine della pellicola stessa. Tutti gli altri frani, fatta eccezione per Absolutely Curtains, vengono riprodotti poco o nulla. Nel momento in cui c’è la loro presenza nel film, è solo per via diegetica: è, ad esempio, una radio a riprodurli. Con la totale assenza di commento musicale nel film, ci si rende conto di quanto i due lavori fossero distanti e che, il solo aver tentato di unirli, appariva un qualcosa di estremamente forzato.

Perchè Obscured by Clouds è così importante?

L’abbiamo già detto e lo ribadiamo: Obscured by Clouds non fu un successo. Non riuscì a trainare il film, così come invece invano credeva il regista Schroeder, e non fu – a sua volta – trainato dallo stesso. Eppure, non è dalle vendite che si misura la qualità e l’importanza di un lavoro discografico, di per sè non molto amato dalla critica. Se lo riteniamo importante c’è un motivo: senza dubbio il lavoro rappresenta, prima di ogni altra cosa, un disco vero e proprio. Non una colonna sonora, non un lavoro funzionale a un altro, ma un lavoro che – di per sè – funziona benissimo. Ma, soprattutto, un grande spartiacque: si è ben lontani da Atom Heart Mother (del 1970) e Meddle (del 1971), e si è lontani anche da The Dark Side of the Moon, che arriverà poi.

I Pink Floyd di Osbcured by Clouds non sono nè gli psichedelici di derivazione barrettiana nè i tanto sperimentatori dei capolavori successivi: si pongono in una via di mezzo che, se in 9 casi su 10 può essere dannosa, in quest’unico caso rappresenta invece la scelta migliore. L’album è un traino, un aggancio, un ponte importantissimo che porta un orecchio (che sia esso di un fan o di un semplice ascoltatore) a essere virtualmente proiettato da un modo di far musica all’altro. Abbandonate le composizioni semplici, via quelle immediate. E’ con quest’album che inizia l’elaborazione, il pregio, il grande stile. E che non sia stato un successo per negozi di dischi o etichette, francamente non importa.

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