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La storia di Sultans of Swing | Com’è nato il capolavoro dei Dire Straits

Sultans of Swing, il capolavoro dei Dire Straits

I grandi capolavori della musica rock talvolta hanno, alle spalle, una bellissima storia. Chi scrive dei testi così importanti può essere ispirato dalla realtà che ha vissuto, oppure da un singolo evento o leggenda. Insomma, tanti sono i motivi per cui un vero e proprio capolavoro possa nascere. La storia di Sultans of Swing ne è un esempio. Sultans of Swing è il capolavoro dei Dire Straits, gruppo rock britannico fondato dai due fratelli Knopfler. Da dov’è venuta, a Mark Knopfler, l’idea di scrivere un testo così bello e di realizzare una così tanto celebre canzone? Cercheremo di spiegarvelo all’interno di quest’articolo.

Il testo di Sultans of Swing

Prima di approfondire, nello specifico, la storia di Sultans of Swing, bisogna capire ciò che è detto all’interno della canzone. Il testo di Sultan of Swing è molto significativo, e parla di un gruppo jazz – per l’appunto, i Sultans of Swing – dipingendone la storia in più fasi. Il gruppo di cui parla Mark Knopfler all’interno della sua canzone è un gruppo che non ha interesse per la popolarità. Una band che antepone al successo la voglia di divertirsi, di fare buona musica e di dedicarsi alla propria passione.

La band, dunque, ignorando il successo non lo rincorre neanche. Per questo motivo preferisce esibirsi davanti a un pubblico formato da pochissime persone, in alcuni pub londinesi. La canzone narra in varie scene ciò che succede durante un’esibizione della band: l’esibizione da parte dei vari membri, i giovani vestiti alla moda che non si interessano affatto di ciò che stanno ascoltando, il congedo al pubblico da parte del cantante della band.

La canzone divenne molto famosa, nonostante in un primo momento non ottenne abbastanza successo, per via dei numerosi fill (risposta della chitarra alla voce) e soprattutto dell’assolo finale. Quest’ultimo, essendo molto veloce, spezza anche il ritmo cadenzato di tutto il brano. Il successo si tradusse in vendite, e sopratutto nella presenza nella UK Singles Chart prima, nella Bilboard Hot 100 (al quarto posto) poi. Il singolo fu così tanto venduto che rimase in classifica per un anno. E ci permettiamo di dire che tutto questo fu abbastanza meritato.

La storia di Sultans of Swing: quale fu l’ispirazione del brano?

Ed eccoci al momento più importante di questo articolo: l’ispirazione del brano. La storia di Sultans of Swing, se la si analizza del tutto, è anche un qualcosa di piuttosto romantico. Dimostra l’attaccamento alla musica, la passione che sfida le convenzioni, il concetto di musica che viene prima di ogni altro successo. Ma soprattutto, la canzone dimostra come sia possibile romanzare e dare una grande dignità anche a qualcosa che, nella realtà, è stato fallimentare.

Nella realtà, infatti, accadde che Mark Knopfler venne invitato ad assistere al concerto di una band. La formazione era abbastanza mediocre, oltre che essere completamente sconosciuta. Il cantante e chitarrista avrebbe poi dovuto fare la recensione di ciò che aveva visto. Fatto sta che il pubblico (composto da 5 o 6 persone) fosse completamente ubriaco, e non prestava assolutamente attenzione a ciò che stava accadendo. La band, dunque, capì che non sarebbe valsa la pena presentare tutti i pezzi della scaletta e accorciò di molto il repertorio. Ma alla fine dell’esibizione, ecco la genialata: il cantante della band congedò il pubblico dicendo “Goodnight and thank you, we are the sultans of swing” (Buonanotte e grazie a tutti, noi siamo i sultani dello swing).

Nella stessa notte Knopfler, che era rimasto affascinato da quell’affermazione, buttò giù i primi accordi del brano. Qualche mese dopo, quell’ispirazione era diventata Sultan of Swing, uno dei più grandi capolavori del rock.

 

 

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