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Film di Jim Morrison: il film sulla vita del cantante dei Doors

Doors, il film di Jim Morrison

Realizzato 20 anni dopo la scomparsa di Jim Morrison, The Doors è il film di Jim Morrison incentrato sulla vita del cantante statunitense e grande leader della omonima band. Si tratta di un film biografico del 1991, diretto da Oliver Stone, arrivato sugli schermi italiani soltanto nel settembre dello stesso anno.

La pellicola del film è costata 20 milioni di dollari, ed è basata sul libro Riders on the Storm. Chiaramente, Stone si è servito della presenza di personaggi molto importanti nella vita di Morrison, che gli hanno raccontato i tanti aspetti del suo carattere. Il film è stato molto contestato. La causa è la sua tendenza a rendere il leader dei Doors un personaggio in preda alla pazzia e al malumore. La critica italiana ha pesantemente stroncato il film, ad esempio, ritenendolo ridicolo per il personaggio che intendeva rappresentare.

La trama del film Doors

Il film inizia con l’abbandono di Jim Morrison del corso di cinematografia. Lo statunitense vuole dedicarsi soltanto alla musica, e lo fa fondando i Doors insieme al suo amico Manzarek. La band prende il nome da un’opera di Aldoux Huxley, Le porte della percezione. Nonostante la condotta di Jim Morrison, che si fa licenziare e fa strappare i contratti a numerose etichette, l’ascesa musicale dei Doors non si ferma.

Il film continua, poi, con le tormentate relazioni amorose di Jim: prima cede alle avances di Nico, cantante tedesca che ha collaborato con i Velvet Underground, poi intraprende una tormentata relazione con una giovane giornalista di nome Patricia. Intanto, la figura del cantante si fa sempre più cupa: alcol e droghe lo distruggono, il suo carattere si fa schivo e i lavori vengono continuamente interrotti. Il film finisce con la morte a Parigi (dove si era trasferito) nella vasca da bagno.

Le numerose controversie e le inesattezze storiche

Il film di Jim Morrison non è stato pesantemente stroncato dalla sola critica italiana, ma anche da numerose persone molto vicine al leader dei Doors. Numerose, infatti, sono state le controversie e le inesattezze storiche dal momento che il regista Oliver Stone ha deciso di proseguire su una linea che non sempre rispettava la realtà in pieno. 

Il primo a contestare quanto visto nel film su Ray Manzarek, pianista dei Doors. Egli era stato invitato da Oliver Stone per raccontagli tutto ciò che sapesse su Jim Morrison. Manzarek gli raccontò un lato del carattere ironico e scherzoso. Ma non fu mai inserito nel film: il regista mostrò Morrison come fosse “un pazzo e un ubriacone”. Altra inesattezza è quella relativa al Ed Sullivan Show: quando fu chiesto alla band di cambiare alcuni versi di Light My Fire, Jim Morrison accettò ma poi cantò il pezzo senza modifiche, ma neanche scomponendosi più di tanto. Nel film, invece, si vede il leader della band forzare volutamente alcune parole, per romanzare di più la sua scelta.

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