Woodstock 2019 sempre più possibile
La prospettiva di un nuovo Festival di Woodstock, a 50 anni da quello che fu l’evento che cambiò radicalmente la storia della musica, si fa sempre più concreta e reale. Tra polemiche, chi vorrebbe avere la possibilità di vivere almeno in piccola percentuale i momenti che furono propri del 1969 e tante parole dette, è sempre più possibile vedere un remake di quello che fu il grande Festival di ormai quasi 50 anni fa. Insomma, Woodstock 2019 è sempre più possibile.
Non sarebbe un qualcosa di inedito, certamente: occasioni simili ci sono già state in altri momenti chiave, come 25 e 30 anni dopo il grande Festival. Quelle occasioni però non hanno ricordato la grande epopea del Festival del 1969. Per questo motivo la formula per Woodstock 2019 potrebbe essere differente e migliore. Chissà che non riescano davvero a stupire, e rievocare – almeno un minimo – momenti che la maggior parte di noi non ha potuto vivere.
I nomi “eredi” del grande Festival
Se parliamo di Woodstock 2019 non lo facciamo certamente a vuoto. L’indiscrezione è più che semplicemente una voce di corridoio: a confermare la possibilità di un evento per il 50esimo anniversario del grande Festival è stato Michael Lang. Non un nome come un altro, dal momento che Lang fu tra gli organizzatori dell’evento del 1969 e curò anche le edizioni di 25 e 30 anni dopo. Nessun annuncio ufficiale è arrivato, ma l’organizzatore ha dichiarato di essere alla ricerca di uno sponsor per Journey On @Bethel Woods. Inutile dirlo: Bethel fu il luogo dove tutto ebbe inizio e dove tutto è stato.
L’idea fondamentale sarebbe quella di una grande commistione: da un lato i grandi eredi del 1969, in grado di portare sul palco quello spirito che hanno vissuto in prima persona, ma non solo. Tra i grandi eredi, secondo le indiscrezioni, sarebbero stati contattati nome di grande rilievo (nella categoria Classici/Eredità di Woodstock): Neil Young, The Who, Graham Nas, Phish, Joan Baez, Elton John, Bon Jovi, Bruce e Doobie Brothers.
Tutti gli altri possibili nomi presenti sul palco
Se da un lato sono stati contattati i grandi eroi, dall’altro un’altra categoria è stata riempita con nomi che non hanno certamente qualcosa da invidiare. Nonostante non abbiano incarnato lo spirito di Woodstock del 1969 sarebbero in grado, chi più chi meno, di rendere l’edizione di Woodstock 2019 spettacolare.
Parliamo di Pearl Jam, Foo Fighters, Logic, Chance the Rapper, Coldplay, P!nk, Lorde, The Weeknd, Kesha, Mumford & Sons, Lumineers, Eminem, Ariana Grande e Demi Lovato. E ancora Skrillex, Daft Punk, Swedish House Mafia, Deadmau5, Steve Aoki e Chainsmokers. Come si può notare da questi nomi, molti sono di realtà musicali certamente molto lontane dal Woodstock del 1969, e molto più attuali per le nuove generazioni.