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Anarchy in the U.K | storia di una canzone censurata

Anarchy in the U.K: Il grido di Protesta dei Sex Pistols

La prima volta che i Sex Pistols suonarono Anarchy in the U.K. fu più di quarant’anni fa, nell’estate del 1976, eppure quel grido di protesta, quell’attitudine provocatoria e quello spirito punk sono diventati il simbolo di ogni generazione che si trovi in un periodo storico dominato dalla crisi economica e spirituale.

Di cosa parla Anarchy in the U.K?

Anarchy in the U.K. rimane uno dei più importanti manifesti della classe lavoratrice dell’Inghilterra degli anni ’70-’80 e del Punk Rock con un’anima politica. Attorno al ‘76 la discriminazione nei confronti dei ceti più poveri e delle persone con un accento diverso, Irlandese o del Nord, regnava sovrana. Per capire il pericolo insito nella canzone dei Sex Pistols basta comprendere questo: la decisione della band di schierarsi con la classe lavoratrice, di dare voce alla loro frustrazione e rabbia, di incitare al disordine totale e alla protesta. Il pezzo non è sovversivo o politico perché contiene istruzioni su come distruggere il sistema, ma per essere stato pubblicato in un periodo storico perfetto, che era pronto per accettarlo e comprenderne il significato nel modo giusto. Anarchy in the U.K. è ancora di più radicata nella realtà britannica per il suo fare riferimento ad organizzazioni politiche che cittadini di altri paesi non avrebbero capito: IRA (Esercito Repubblicano Irlandese), UDA (Associazione per la difesa dell’Ulster), MPLA (Movimento Popolare per la Liberazione dell’Angola) e NME (New Musical Express, un settimanale musicale britannico).

Anarchy in the U.K e The Filth and the Fury 

In realtà poi, guardando il documentario The Filth and the Fury, diretto da Julie Temple, si scopre che John Lydon, all’epoca Johnny Rotten, non si è mai considerato un anarchico, né tantomeno un anticristo. Lui stesso ammise che quel binomio esplosivo era nato per la rima tra Anti-Christ e Anarchist. La potenza di quei primi due versi sta nella loro forza sediziosa, nell’evocazione di un mondo apocalittico e in declino, in cui il Punk stava esplodendo e con i Sex Pistols era pronto a distruggere qualsiasi preconcetto del mercato musicale e non solo. La canzone in sé non si scaglia contro una determinata categoria sociale ma piuttosto testimonia il pericolo opposto, forse maggiore, di un grande vuoto di senso e scopo in un momento in cui nessuno aveva denaro e prospettiva. L’anarchico, trasposizione sociale dell’anticristo, non è altro che l’emblema della ribellione, di un sovvertimento totale, di un disordine senza frontiera che cambi le regole.

I Sex Pistols ospiti al Today Show 

Nonostante il pericolo latente di un simile pezzo, il singolo venne pubblicato e le vendite andarono bene. Lentamente il germe Punk della sedizione si diffuse a macchia d’olio e il caos che ne seguì fu emblematico. Il primo Dicembre i Sex Pistols andarono ospiti nel noto programma televisivo Today Show, diretto da Bill Grundy, e furono sprezzanti e oltraggiosi: insulti, rutti, parolacce.

Perché Anarchy in U.K venne censurata?

Molte emittenti e altrettanti media decisero di bandire il brano ma la censura rese il messaggio dei Sex Pistols ancora più allettante e attraente, proprio per la sua pericolosità. Il Punk urlante, dominato da un rabbia viscerale e senza controllo, divenne la voce dell’Inghilterra piegata dalla crisi e pronta a reagire con la sovversione. In effetti, rileggendone i versi, ci si può rendere conto di quanto il messaggio dei Sex Pistols sia attuale, di come la gente, oggi come allora, sia stufa di vivere nell’incertezza e nella miseria, di come quel vuoto spirituale, emotivo e sociale forse non si sia mai colmato ma semmai ingigantito.

 

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