R3M

“The Wall”: la storia dell’opera sul concept album dei Pink Floyd

Il 14 luglio 1982 usciva a Londra il film “The Wall” basato sul leggendario concept album di una della band più grandi di tutti i tempi: i Pink Floyd. La pellicola è diretta da Alan Parker e le animazioni sono di Gerald Scarfe.

Il film del concept album “The Wall”

Il film “The Wall” debuttò al Leicester Square Empire Theatre di Londra il 14 luglio del 1982. L’album dei Pink Floyd era uscito nel 1979. Quest’anno l’immensa opera compie quarant’anni. Per il regista, Alan Parker, la realizzazione del film non fu impresa facile. Parker. Infatti, doveva giungere al compromesso sia con Roger Waters, leader dei Pink Floyd, sia con Gerald Scarfe, il fumettista che realizzò le animazioni e la stessa copertina del disco. Waters e Scarfe avevano già pensato allo strano spettacolo teatrale dell’album quando venne chiamato Parker a dirigerlo.

Roger Waters, in un’intervista del 1999, dichiarò che ci furono diversi scontri in termini di stili e filosofia e che lui, Scarfe e Parker, essendo abituati a fare a modo loro, trovarono difficile venirsi incontro.
Parker ha comunque dichiarato che lavorare per una band che ammirava da sempre fu un’occasione incredibile.

La nascita della collaborazione tra Alan Parker e Roger Waters

Il regista, già noto a Hollywood grazie alla realizzazione di moltissimi film di successo, stava per iniziare le riprese del film “Shoot The Moon” a San Francisco con Diane Keaton e Albert Finney.
Una conversazione avvenuta casualmente con Bob Mercer, dirigente della EMI, lo portò a conoscere Waters. Parker racconta che andò a casa di Waters. Qui il cantante gli mostrò l’evoluzione del lavoro che includeva frammenti demo originali che lui stesso aveva realizzato: l’urlo arrabbiato di Waters nel brano “Another Brick In The Wall”, presente già in quelle prime registrazioni, è stato mantenuto.

Parker ricorda che non aveva intenzione di dirigere il film, ma racconta che Waters riuscì ad essere molto convincente. Mentre Parker era a San Francisco per il suo nuovo film, ricevette una chiamata da Waters che gli propose il ruolo di regista per il film “The Wall”. Parker partì per la Germania con il suo cameraman di fiducia, Michael Seresin. Il regista rimase impressionato dalla maestosità di quello spettacolo, fino ad allora unico nel suo genere.

Lo spettacolo di “The Wall”

Parker paragonò i concerti di “The Wall” ad un “colossale spettacolo di marionette”. Il regista rimase soprattutto colpito dalle animazioni di Scarfe: la parte che vede i due fiori protagonisti sullo schermo aveva avuto un grande impatto sul pubblico. L’animazione e la costruzione di un muro che attraversava il palco, combinate con la musica, rendevano benissimo l’idea di teatralità e, secondo Parker, sarebbe stato difficile ottenere un risultato migliore su schermo.

Alan Parker accetta l’incarico e diventa regista di “The Wall”

Finite le riprese di “Shoot The Moon”, Parker si recò a Londra dove cominciò a lavorare con Waters e Scarfe alla sceneggiatura. Quando Parker accettò l’incarico, l’intero concetto della pellicola venne modificato: l’idea originale che prevedeva di includere filmati dei concerti di “The Wall” venne abbandonata. Così, senza l’apparizione degli altri membri (David Gilmour, Richard Wright e Nick Mason) si decise che Waters non avrebbe più interpretato il protagonista del film.

Cominciò la ricerca del nuovo protagonista che avrebbe interpretato la rockstar Pink. Parker rimase impressionato dalla performance di Bob Geldof nel video “I Don’t Like Mondays” e lo contattò. Al provino, Geldof stupì Parker, ma, per paura che non fosse in grado di cantare, il regista propose che avrebbe parlato con la voce di Waters.

Nasce il film “The Wall”

Le riprese iniziarono il 7 settembre 1981. L’opera fu terminata dopo 61 giorni, 977 scatti, 4.500 ciak, 350.000 metri di pellicola, 15 minuti di animazioni di Scarfe che comprendevano più di 10.000 disegni.
Ci vollero 8 mesi per terminare il montaggio e per riassumere la pellicola in soli 99 minuti.
“The Wall” debuttò fuori concorso al Festival di Cannes del 1982. Parker ricorda la proiezione come un’esperienza magnifica.

La combinazione tra i suoni, la musica e le immagini impressionarono positivamente il pubblico. Al termine della proiezione, Stephen Spielberg si alzò e si inchinò educatamente verso Alan Parker.
Per Waters, invece, l’opera finale risulta abbastanza triste poiché non si ride mai.
Secondo Parker, nonostante i giganteschi passi avanti nella tecnologia, il film “The Wall” resiste ancora molto bene ai segni del tempo.

Articoli correlati

Condividi