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Perchè Freddie Mercury fu costretto a cantare in playback a Sanremo?

Di momenti particolari, e anche (purtroppo) culturalmente bassi, la televisione italiana ne ha conosciuti parecchi: basti pensare alla contestazione riserbata ai Placebo, quando a Sanremo decisero di terminare l’esibizione di Special K attraverso la rottura di una chitarra, o al playback che si trasformò in un cambio di strumenti che vide i Muse prendersi gioco di Simona Ventura per oltre dieci minuti. Il momento più celebre che però ha visto l’Italia regredire di fronte all’arte e al talento, con buona pace e rispetto per chi ama la musica ed è stata costretto a godere di certi spettacoli, è stato quello che ha interessato direttamente i Queen. Parliamo, ovviamente, del Festival di Sanremo del 1984 e di quel playback che Freddie Mercury decise di smascherare con grande stile. 

Il Festival di Sanremo del 1984

Prima di evidenziare i motivi che portarono i Queen a esibirsi in playback a Sanremo, vogliamo effettuare una piccola panoramica su quello che fu il Festival di Sanremo del 1984. Il Festival, che si svolse dal 2 al 4 febbraio del 1984 nel teatro dell’Ariston, fu condotto da Pippo Baudo (che fu accompagnato da a Edy Angelillo, Elisabetta Gardini, Iris Peynado e Tiziana Pini). La manifestazione musicale, che vide l’esordio anche della sezione nuove proposte, portò alla vittoria di Albano e Romina tra i big e di Eros Ramazzotti tra le nuove proposte.

Al di là dei meri dati, però, c’è da registrare tutte le note negative di quella manifestazione: oltre alla totale assenza di orchestra – dal momento che si era negli anni del playback -, è da sottolineare anche il quarto posto di Pupo. Qualche anno dopo il Festival, infatti, lo stesso cantante ammise di aver pilotato il risultato investendo 75milioni di lire in schedine Totip, che permettevano di votare per un concorrente.

Perchè i Queen dovettero cantare in playback al Festival di Sanremo?

I motivi che determinarono l’esibizione dei Queen in playback furono molteplici; innanzitutto, la band di Freddie Mercury fu completamente spazientita da quella scelta degli organizzatori RAI. Le cronache raccontano che Freddie fu del tutto adirato, e non riusciva a sopportare quel trattamento che gli era stato riserbato. Per questo motivo, dopo la rabbia, decise di prendersi gioco della televisione italiana, smascherando il playback: nonostante la sua voce fosse incredibile, è impossibile pensare che ciò che si ascoltava fosse frutto delle sue corde vocali. In effetti, in più riprese – durante l’esibizione – il cantante allontanò, capovolse e giocò con il microfono, facendo sì che si capisse chiaramente che a cantare non era lui.

Ma per quale motivo, di fronte ad artisti di questo calibro, gli organizzatori del Festival decisero di utilizzare il playback? La scelta era sì comune, e nessuno cantò dal vivo, ma si decise che neanche i Queen dovevano essere esclusi da questa decisione. Gli organizzatori temevano di fare una brutta figura: abituati al livello delle perfette esibizioni da studio, l’impatto scenico della voce dal vivo di Freddie Mercury avrebbe potuto avere un effetto negativo secondo l’organizzazione, che decise di livellare i Queen a tutti i restanti artisti.

Un altro motivo è prettamente economico: far esibire un artista in playback vuol dire risparmiare su tutta l’attrezzatura necessaria per far sì che voce e strumenti si avvertano perfettamente. Evitando fonici, qualsiasi problema e risparmiando parecchio, la RAI credette di fare cosa buona e giusta, ma non sapeva – effettivamente – chi aveva di fronte e quale sarebbe stata la sua reazione.

 

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