R3M

Il 27 luglio 1979 veniva pubblicato Highway to Hell: il “rapporto” tra gli AC/DC e il criminale Richard Ramirez

Il 27 luglio del 1979 gli AC/DC diedero alla luce uno dei prodotti migliori della loro discografia: Highway to Hell. Insieme a Back in Black, l’ultimo album dell’era Bon Scott rappresentò l’apice del successo per la formazione australiana, che riuscì non soltanto a dominare ogni classifica di vendita, ma anche a definire una strada che avrebbe, a poco a poco, delimitato i confini del rock così come tutti lo amano e lo intendono. Se è vero che tutti amano il rock e, per questo amore, sono degni di nota, vogliamo parlarvi di un ammiratore degli AC/DC che, però, nella sua vita è stato conosciuto per altro: parliamo del noto criminale Richard Ramirez.

Chi è Richard Ramirez: biografia del criminale statunitense

Ultimo di cinque fratelli, Richard Ramirez è stato uno dei più pericolosi criminali statunitensi che ha terrorizzato la popolazione degli Stati Uniti. Nonostante fosse figlio di una madre cattolica e di un padre ex poliziotto, il texano si avvicinò molto presto alla criminalità, forse spinto dalle punizioni corporali a cui l’aveva abituato il padre e, soprattutto, dalla condotta del cugino: Mike (questo il nome del suo parente), infatti, era stato soldato nell’ambito della guerra in Vietnam e si vantava con Ramirez delle sue numerose uccisioni e mutilazioni, mostrando al cugino foto di cadaveri decapitati.

La carriera criminale dello statunitense iniziò il 17 marzo del 1985, a Los Angeles, con un tentato omicidio e un omicidio: a morire fu la 34enne Dayle Okazaki; altre morti seguirono in pochi minuti, con lo statunitense che devastò il Monterey Park. Il criminale si spostò, qualche mese dopo aver ucciso diverse persone di Los Angeles, a San Francisco, dove fu identificato da una donna picchiata e di cui era stato ucciso il marito. La foto segnaletica fu trasmessa in televisione e diffusa su tutti i quotidiani, finché Ramirez non fu identificato e catturato mentre cercava di rubare un’auto. Gli agenti della polizia evitarono che la folla in linciaggio uccidesse il criminale.

Richard Ramirez è stato ritenuto colpevole di 14 omicidi, 5 tentati omicidi, 11 violenze sessuali, e 14 furti con scasso. In uno dei processi più complessi della storia americana, il criminale fu condannato a morte il 7 novembre del 1989. La sua morte è avvenuta per insufficienza epatica nel 2013: Ramirez aveva 53 anni ed era detenuto nel carcere di San Quintino.

Che cosa c’entrano gli AC/DC con il criminale Richard Ramirez?

A questo punto, quindi, veniamo al senso del nostro articolo: che cosa c’entrano gli AC/DC con il criminale Richard Ramirez e perchè si usa ricordare lo statunitense in occasione dell’anniversario di Highway to Hell, ogni 27 luglio? Sarebbe inutile pensare ad un qualsiasi contatto diretto tra le due parti, che non c’è mai stato, né di un’ispirazione o qualsiasi altro rapporto di questo tipo.

Ciò che ha legato il criminale statunitense con la band colombiana è stata la passione di Richard Ramirez, che può considerarsi uno dei più grandi estimatori degli AC/DC. Non c’è dubbio: la band australiana è sempre stata la sua preferita, tanto da portarla con sè attraverso simboli, divenuti prove schiaccianti nell’ambito dei processi che lo hanno riguardato.

La sua canzone era Night Prowler, ultima traccia di Highway to Hell: lo stesso Ramirez ammise che il cappellino degli AC/DC, lasciato su una delle scene del crimine, fosse il suo. Addirittura, il giorno della cattura, il criminale indossava la maglia degli AC/DC.

Articoli correlati

Condividi