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I cinque momenti più pazzi dei Queen

Queen e Freddie Mercury non sono stati soltanto spettacolo, musica e concerti, ma tanto altro. Una band a 360 gradi, tra grandi prodigi e debolezze, caratteri diversi e antitetici, modi di pensare differenti e tanto altro ancora che sottolineare in un solo articolo sembrerebbe proibitivo. Vogliamo raccontarvi, però, di un aspetto diverso dal normale, e che può passare con il nome di “follia”. Ecco cinque momenti pazzi dei Queen che vale la pena ricordare.

Quella volta che Freddie Mercury diede dolci alla marijuana alla polizia

Il contatto tra Freddie Mercury e la polizia è stato molto intenso nel corso degli anni: non perchè il leader dei Queen si macchiasse di grandi reati – e non sarebbe comunque una notizia, dato il legame tra rockstar e arresti -, ma perchè molto spesso disturbava la quiete pubblica, ascoltando o producendo musica in orari proibitivi. In una delle tantissime “visite” della polizia, Freddie decise di calmare le acque offrendo alla polizia dei dolci.

“Che sia l’ultima volta!”, si congedarono gli uomini in uniforme sorridendo: Freddie li aveva serviti con dei dolci deliziosi. Peccato che fossero space cake alla marijuana. 

La grande festa dei Queen organizzata nel 1978

Era il 1978 quando i Queen decisero di organizzare uno dei più grandi festini a cui potessero pensare, invitando anche la Emi e la Elektra, le due case discografiche che li rappresentavano. Ovviamente, queste ultime non vollero sfigurare, e inviarono diversi rappresentanti: i presenti, in totale, erano circa 400.

Il festino non fu certamente all’insegna della calma e della tranquillità: tra nani in corsa, ballerine, spogliarelliste e travestiti, c’era ogni forma e tipo di divertimento. Addirittura, la formazione aveva pensato anche allo svago per i discografici: Brian May ha raccontato che, tutti in fila, i rappresentanti di Emi ed Elektra si recavano in uno stanzino per ricevere un giusto trattamento da spogliarelliste in ginocchio. 

Il concerto del 1974 tra risse e alcol

Era il 1974 e il concerto dei Mott The Hoople rappresentava una grande occasione per Queen e Aerosmith, che si incontrarono con lo stesso intento: fare da spalla alla band che sarebbe stata headliner della serata. Purtroppo, però, sia Freddie Mercury che Steven Tyler volevano esibirsi per ultimi, e ciò provocò una rissa tra i due. Intanto, Roger Taylor aveva deciso di andare alla ricerca di donne, Tom Hamilton di abbandonare il backstage del concerto.

Brian May e Joe Perry trovarono di meglio da fare: presa una bottiglia di Jack Daniel’s, i due si ubriacarono in camerino, esibendosi in modo tutt’altro che lucido. Alla fine gli Aerosmith ebbero la meglio, anche se Joe Perry non seppe mai di essersi esibito per ultimo.

I problemi con il tour in Sudamerica

Se il tour giapponese dei Queen aveva avuto un grandissimo successo, in grado di consacrare la band britannica e il suo leader (che per l’occasione ebbe anche interi piani di un magazzino liberi e chiusi al pubblico), quello sudamericano si presentò alla band con diverse difficoltà.

In occasione della prima tappa in Argentina, il production manager Chris Lamb decise di partire prima dei Queen, ma trovò guai alla frontiera: il motivo dello stop fu dei pass per il tour, che raffiguravano due ragazze – una sudamericana e l’altra giapponese – dividersi una banana, con i seni nudi. Arrestare Chris Lamb e fermare, così, il tour dei Queen sarebbe stato un suicidio, così si pensò a una soluzione migliore: il production manager della band impiegò personalmente due ore e mezzo per censurare con un pennarello tutte le immagini ritenute scabrose. 

Le carpe di Freddie Mercury

La passione di Freddie Mercury per il Giappone è sempre stata smisurata: il leader dei Queen amava particolarmente le carpe koi, che collezionò fino alla fine della sua vita. Ne aveva 84, che affidò a Mary Austin prima di morire: le carpe furono date dalla donna alla più prestigiosa garden house di Londra.

Un addetto ai lavori dimenticò, però, di fornire ossigeno ai pesci, determinando la loro morte: Mary Austin fu risarcita, ma il grande valore delle carpe koi fu perso per sempre. E, quando parliamo di valore, intendiamo valore monetario: gli 84 pesci valevano un milione di sterline. 

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