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E’ morto Ginger Baker, storico batterista dei Cream

Gravissimo lutto nel mondo della musica e del rock, che ha perso un altro dei suoi grandi pilastri. Ginger Baker, storico batterista dei Cream, è morto all’età di 80 anni: il batterista che, con la sua band e le sue sonorità, aveva contribuito alla rivoluzione musicale nell’ambito del rock, è ricordato per la sua collaborazione con mostri sacri come Eric Clapton, Jack Bruce, Blind Faith, Hawkwind e Fela Kuti. Ginger Baker era ricoverato all’interno di un ospedale inglese quando ha trovato la morte, sconvolgendo non poco il mondo della musica.

La morte di Ginger Baker e l’annuncio della malattia da parte della sua famiglia

L’annuncio del 26 settembre del 2019 aveva già chiarito la gravità della situazione: “La famiglia Baker annuncia con dolore che Ginger è criticamente malato. Ricordatelo nelle vostre preghiere stanotte”, aveva scritto la famiglia attraverso l’account ufficiale dello stesso Ginger Baker.

Adesso, a distanza di qualche giorno, lo storico batterista dei Cream ha trovato la morte all’interno di un ospedale inglese, dove era ricoverato. In passato lo stesso britannico aveva sofferto di una broncopneumopatia cronica ostruttiva, essendo poi stato sottoposto – nel 2016 – ad un intervento a cuore aperto. 

La fine del sogno rock psichedelico dei Cream

Il mondo del rock aveva potuto trovare un’esaltazione a seguito della notizia secondo la quale Eric Clapton avrebbe dato vita ad un nuovo tour mondiale. Con il suo ritorno sulle scene, Slowhand aveva così fatto chiaramente sapere al mondo che la sua carriera non è assolutamente finita, e che non è il momento di appendere la chitarra al chiodo.

Eppure, mentre Eric Clapton cerca di riconquistare – ancora una volta, attraverso la sua musica – il mondo del rock e non solo, il sogno rock psichedelico dei Cream può definirsi completamente finito. La morte di Jack Bruce, nel 25 ottobre del 2014, e quella dello storico batterista della band britannica sono i due atti di un progetto rivoluzionario giunto ormai al suo termine, dopo aver nettamente determinato quella rivoluzione artistica e musicale che ha cambiato il mondo. Non resta, a questo punto, che godere della musica e dell’arte di Eric Clapton, consapevoli che la storia della musica ha perso uno dei suoi pilastri.

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