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Quella volta che i Pearl Jam si rifiutarono di andare in tour con i Guns N’ Roses

In quante situazioni si può parlare di occasione sfumata e in grado soltanto di lasciare numerosi rimpianti? Il rock non fa certamente a meno di occasioni simili, di rimpianti da parte di band e fan, di rifiuti incomprensibili e che non hanno trovato una motivazione nel corso degli anni. A tal proposito, vi parliamo di quella volta che i Pearl Jam si rifiutarono di andare in tour con i Guns N’ Roses: sarebbe stato un evento incredibile e in grado di fare la storia, eppure la controparte statunitense si rifiutò di farne parte. Ecco che cosa successe.

Il maxiconcerto che Axl Rose voleva organizzare con Guns N’ Roses, Pearl Jam e U2

Anno 1993: se Guns N’ Roses, Pearl Jam e U2 non erano le band più famose del pianeta, ci mancava davvero poco. I Guns N’ Roses avevano ottenuto un successo mondiale con la pubblicazione di Use Your Illusion I e II, i Pearl Jam avevano replicato con la straordinaria pubblicazione di Ten e gli U2, non da meno, si erano affermati con Achtung Baby ed erano pronti a fare addirittura meglio con Zooropa.

Quale occasione migliore per realizzare un maxiconcerto? Axl Rose voleva a tutti costi realizzare un sontuoso tour che coinvolgesse Guns N’ Roses, Pearl Jam e U2. Così ha raccontato Doug Goldstein: “Arrivò da me e mi disse: ‘Non importa se apriremo il concerto, se non verremo pagati, voglio fare uno o due show con i Pearl Jam e gli U2’. A quel tempo eravamo più grandi degli U2, ma non si trattava di chi avrebbe fatto da headliner al concerto, nè di Axl, solamente di fare lo show. Allora chiamai Kelly Curtis che si occupava del management dei Pearl Jam. Avevo un dito nell’orecchio perché c’era la musica in sottofondo e io ero rinchiuso in uno sgabuzzino a Tel Aviv e lui mi ascoltava in vivavoce.“.

Il rifiuto dei Pearl Jam e il litigio tra i manager delle due band

Gli U2 furono subito convinti dell’opportunità che era offerta dai Guns N’ Roses, quindi non restò che convincere anche i Pearl Jam. La telefonata di Doug Goldstein a Kelly Curtis non si risolse, però, nel migliore dei modi e sfociò addirittura in litigio.

Come ha raccontato il manager dei Guns N’ Roses: “Lui mi disse, ‘Eh, no. Passiamo.’ Io gli dissi, ‘Ok, aspetta, sono il manager dei Guns e quando mi viene un’idea di solito ne parlo con le band. Tu parli a nome della band?. Lui mi rispose di sì, e che avrebbero lasciato stare.” Dopo parole e offese personali, si concluse quella telefonata che avrebbe potuto cambiare la storia della musica, e l’idea del concerto più grande di sempre sfumò definitivamente. 

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