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I Queen superano un altro record: “Freddie Mercury sarebbe fiero di noi”

L’opera dei Queen dopo la morte di Freddie Mercury, si è incentrata principalmente sulla memoria di quest’ultimo. Nel corso degli anni, Brian May e Roger Taylor hanno affrontato tour estenuanti e iniziative enormi come il biopic campione d’incassi che, tutt’oggi, fa parlare di sé. Brian May; ribadisce l’orgoglio con cui i Queen portano ancora alti il loro nome. Facendo attenzione a valorizzare gli aspetti che hanno reso indelebile il gruppo. Dichiarando che, secondo lui, Freddie sarebbe fiero degli obiettivi perseguiti oggi dai Queen.

Nel corso della carriera dei Queen, il gruppo ha composto alcuni dei brani più importanti per la storia della musica. Hit vere, che non hanno mai disdegnato le alte aspettative del panorama musicale più impegnato. Alcune di queste canzoni; sono state composte proprio da Brian May, incluse We Will Rock You e Fat Bottomed Girls. Ad oggi, il chitarrista condivide due riconoscimenti importanti, relativi proprio ai due pezzi in questione. Il primo, infatti, riguarda We Will Rock You che, sarebbe stata encomiata come brano più popolare a livello internazionale, a seguito delle 6 milioni di riproduzioni in broadcast. Il secondo, per Fat Bottomed Girls che raggiunge 3 milioni di riproduzioni. Brian May condivide i premi con i fan, postando delle foto sul suo profilo Instagram.

Come nacque Fat Bottomed Girls? Le parole di Brian May

Negli utimi tempi, il film Bohemian Rhapsody, non ha solo rilanciato la figura dei Queen, ma anche quella di alcuni brani. È il 1978 quando Brian May scrive il testo di Fat Bottomed Girls, dall’aspetto compositivo perfetto, i riff blues proposti dallo stesso May e le prorompenti rullate di Roger Taylor incorniciano ineguagliabilmente la voce meravigliosa di Freddie Mercury. “Ho scritto questa canzone pensando ai gusti di Freddie, del resto quando suoni col miglior cantante del mondo, è impossibile non pensarci mentre scrivi un testo”, spiega Brian May. Il chitarrista poi rivela che i Queen non fossero mai stati soddisfatti del lavoro fatto sul video del brano, diretto dal regista Denis DeVallance che, a detta loro, non riusciva a mettere in risalto la figura di Mercury.

La copertina della canzone, assolutamente dissacrante, immortala una modella senza veli intenta ad andare in bici. All’epoca, alcuni negozianti rifiutarono di ordinare il singolo, reputandolo “eccessivo”, costringendo la casa discografica a stampare delle versioni censurate in cui la ragazza indossa un completo intimo o un bikini. La cover interna di Jazz, intanto, raffigura un gruppo di giovani donne nella stessa posa della ragazza di Fat Bottomed Girls. Per rincarare la dose, nel corso di una loro esibizione a Wembley, i Queen fecero sfilare uno stuolo di ragazze seminude in bicicletta sul palco mentre eseguivano Bycicle Race.

La storia di We Will Rock You, l’inno simbolo dei Queen

We Will Rock You è un classico senza tempo. Dato il ritmo e la struttura metrica della canzone, questa, viene spesso paragonata ad un inno. Le parole fanno breccia nel cuore di ognuno di noi, intente a destarci dal nostro torpore e a combattere per raggiungere i nostri obiettivi. Nella fattispecie, le diverse interpretazioni affibbiate al brano, riconducono sempre al fatto che si parli della vita e della crescita di un uomo; dalla nascita fino alla vecchiaia. We Will Rock You fu scritta per instaurare un rapporto interattivo con il pubblico. I Queen volevano che le folle raccolte sotto i loro palchi si muovessero con loro. Potremmo dire che il gruppo volesse far suonare i suoi fan. Ecco come nacque una delle onomatopee più famose di sempre. Anche solo vedere i movimenti che compongono il ritmo del brano in foto, ci porta a sentire gli stessi suoni con cui i Queen hanno conquistato migliaia di platee.

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