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Peter Freenstone ha rivelato qual è stato l’ultimo desiderio di Freddie Mercury prima di morire

Che possa essere stato un atteggiamento amato o odiato dai Fan dei Queen, Peter Freenstone è stata una componente fondamentale nella ricostruzione del carattere e soprattutto degli ultimi giorni di vita di Freddie Mercury. L’assistente personale del leader dei Queen ha raccontato molto sulla vita del britannico, ma soprattutto sugli ultimi attimi della sua esistenza, coronati dalla soddisfazione di alcuni desideri e soprattutto dallo svelare alcuni segreti. A proposito di ciò, Freenstone a voluto raccontare dell’ultimo desiderio di Freddie Mercury prima di morire: il leader dei Queen non sarebbe certamente morto senza soddisfare il suo ultimo desiderio. E quale potrebbe essere questo stesso, se non un desiderio legato alla sua grandissima passione per il Giappone? A leggere le dichiarazioni di Peter Freenstone, ancora una volta, non si può non emozionarsi di fronte al grande carattere e alla grande voglia di vivere di Freddie Mercury, anche negli ultimi suoi istanti di vita.

L’ultimo desiderio di Freddie Mercury

Freddie Mercury aveva capito benissimo che sarebbe andato incontro alla morte, pur continuando con le cure sperimentali a cui era stato sottoposto, per questo motivo decise nei primi giorni di novembre, quando si aveva ancora la speranza che potesse sopravvivere agli effetti della AIDS, di sospendere tutte le cure a cui era sottoposto.

In quei giorni la stanza e la casa di Freddie Mercury non era mai vuota: tutti gli amici più cari, gli assistenti e i parenti, facevano turni anche di 12 ore per assisterlo, e non lasciarlo mai solo. Freddie apprezzò particolarmente tutto questo, ringraziando tutti coloro che gli erano stati vicini prima di trovare la morte. Comprendendo di essere ormai vicino a della sua vita, però, il leader dei Queen decise di soddisfare rer un’ultima volta il suo ultimo desiderio. Era il 20 novembre del 1991, quando Freddie Mercury chiese di poter ammirare la sua collezione di quadri, oggetti d’arte e carpe per l’ultima volta nella sua vita.

Per questo motivo Terry Giddings, la sua guardia del corpo, decise di prenderlo in braccio e fargli fare un tour della sua dimora, in particolar modo del piano inferiore della sua casa, dove si trovava la stanza giapponese. Come racconta Peter Freenstone: “Terry lo portò di sotto, poi prese a camminare nel salone e nella stanza giapponese con uno di noi che lo sosteneva. Raccontava di quando e come aveva acquistato alcune delle opere presenti. L’atmosfera era tranquilla in casa in quegli ultimi giorni, e Freddie rimase il Freddie che tutti noi conoscevamo, fino alla fine“.

Il racconto di Elton John

Il racconto di questo particolare momento è arrivato anche da parte di Elton John, nella sua autobiografia Me, all’interno della quale parla molto di Freddie Mercury e del suo rapporto con lui. I due erano molto amici, per questo motivo il cantautore britannico ha deciso di non guardare, né di voler mai farlo, Il biopic Bohemian Rhapsody, sulla vita di Freddie Mercury e sulla carriera dei Queen.

Per quanto il film decida di non soffermarsi particolarmente sulla malattia e sulle sofferenze provate dal cantante, Elton John ha deciso allo stesso modo di non vederlo, per non veder rovinata l’immagine del suo grande amico, a cui dava addirittura un soprannome affettuoso. In futuro, chissà, anche di fronte alla presenza di un eventuale sequel, quale potrebbe essere la scelta di Elton John…

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