R3M

Pink Floyd: Roger Waters e quella strana esperienza con gli acidi

I Pink Floyd sono una delle band più amate e apprezzate di sempre, la loro ascesa verso il successo non è stata però così semplice come si può immaginare. I membri della band, più e più volte, sono stati accostati ad LSD ed acidi: Syd Barrett in particolar modo. E, contrariamente a quanto si possa pensare, anche Roger Waters ha avuto le sua esperienze con questa tipologia di acidi.

L’esperienza di Syd Barrett con gli acidi

La prima volta fu su un’isola greca, in uno scenario che lui stesso definì a dir poco spettacolare.Troppe volte la sua figura di membro dei Pink Floyd fu affiancata a quel tipo di droga e, a quel punto, era arrivato il momento di provare. L’esperienza fu più o meno positiva e Roger Waters pensò che, se assunta con cautela, non avrebbe potuto causare danni.

Passati diversi anni, il musicista provò a ripetere l’esperienza durante un suo soggiorno a New York. Questa volta, però, la situazione fu ben diversa. Waters dopo un’oretta dall’assunzione uscì dalla sua stanza d’albergo in cerca di cibo ed acqua. Percorse la Fifth Avenue e, arrivato a metà percorso, si trovò nel bel mezzo della strada, fermo, immobile. Non riusciva più a muoversi, era paralizzato. Le macchine gli passavano affianco, bussavano il clacson, ma Roger Waters non riusciva a muovere nemmeno un dito. Da quel momento il musicista non assunse mai più acidi in vita sua.

Syd Barrett tra arte demoni interiori ed LSD

Chi ha iniziato e non ha mai smesso di assumere acidi è stato proprio Syd Barrett. Il musicista viveva in un mondo tutto suo: spaziale ed onirico. Una misteriosa malattia mentale, combinata ad un massiccio consumo di LSD, segnarono inevitabilmente la sua esistenza.

I suoi demoni interiori venivano costantemente nutriti da dosi massicce di LSD e pian piano Syd cominciò ad essere una persona intrattabile ed incontrollabile. Pessime esibizioni, chitarre scordate e improvvisi blackout erano ormai all’ordine del giorno. Per aiutare la band a risollevarsi venne contattato un amico di Barrett, il chitarrista David Gilmour. La band, sin da subito, riuscì ad instaurare un certo feeling col nuovo musicista e, in breve tempo, Barret fu allontanato dalla sua stessa creazione.

Il difficile allontanamento di Syd Barrett

Nel 1968 nacquero così i Pink Floyd che noi tutti conosciamo oggi. L’allontanamento di Barrett, però, non fu una cosa semplice. Mentre la band era diretta in macchina all’Università di Southampton per uno show, uno dei membri chiamò l’autista comunicando semplicemente di non passare a prendere Syd Barrett. David Gilmour, raccontando quel preciso momento, ha spiegato: “qualcuno disse: ‘andiamo a prendere Syd?’ ed un’altra voce rispose ‘lasciamo stare’.” 

Il distacco, tuttavia, non fu una cosa semplice. La band inizialmente propose a Barrett di restare a casa, applicandosi più sulla creatività e sulla scrittura delle canzoni. I Floyd volevano fare di Barrett quello che i Beach Boys fecero di Brian Wilson, ma questa idea non venne presa nemmeno lontanamente in considerazione da Roger Keith Syd Barrett. Dopo l’addio a Syd i Pink Floyd iniziarono a nutrire un forte senso di colpa nei suoi confronti. Solo a lui devono la propria nascita ed il proprio successo. I Pink Floyd sono (e saranno sempre) la creatura di Barrett. La band rock britannica, alla fine, annunciò l’allontanamento del proprio frontman solo il 6 aprile del 1968.

Articoli correlati

Condividi