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Il meraviglioso concerto dei Pink Floyd in cui Syd Barrett e David Gilmour suonarono insieme

Tutti gli amanti dei Pink Floyd sanno che la sostituzione di Syd Barrett fu meno radicale di quel che si pensi, dal momento che David Gilmour venne già integrato nei meccanismi della band prima che ci fosse l’allontanamento del primo grande leader della formazione. Ci sono stati, nonostante siano stati effettivamente pochi, alcuni concerti che hanno visto David Gilmour e Syd Barrett collaborare, di cui uno in occasione del 15 gennaio del 1968, che ha sancito proprio l’esordio di una inedita coppia che – gradualmente – si trasformerà nel solo Gilmour. Attraverso le parole dei Pink Floyd vogliamo raccontarvi questa storia.

Il ricordo dei Pink Floyd e il concerto con Syd Barrett e David Gilmour

Sono stati proprio i Pink Floyd a ricordare, in occasione di un importantissimo anniversario, una data che probabilmente sarebbe potuta sfuggire ai fan della band, nonostante sia stata importante e memorabile per le dinamiche e il futuro della band britannica. Si tratta del 15 gennaio del 1968, in cui i Pink Floyd hanno presentato sul palco un’inedita formazione con cinque membri, data dalla presenza di Syd Barrett e David Gilmour alla chitarra. Per quanto si sia trattato di un qualcosa di estremamente temporaneo, la formazione composita è stata fondamentale nella carriera della band di The Dark Side of the Moon, anche perchè ha posto le basi per un cambio di lineup che ha generato quel che conosciamo.

Questo il ricordo dei Pink Floyd in merito al concerto con Syd Barrett e David Gilmour: “Oggi, 52 anni fa, all’Aston University di Birmingham, Inghilterra, i Pink Floyd hanno eseguito il primo dei pochi concerti in cinque, con Syd e David entrambi alla chitarra. Riguardo a questa data sono state fatte alcune riprese pubblicitarie di questa formazione di breve durata, ed eccone una”, hanno dichiarato i Pink Floyd, accompagnando la loro didascalia a una foto che mostra tutti e cinque i membri della band.

The Wall è un album sopravvalutato?

Di recente, a proposito dei Pink Floyd, è stata generata da alcuni fan una contestazione riguardo a quale sia il migliore album realizzato dalla band britannica. Per quanto il giudizio sia difficile e ogni disco abbia delle sue peculiarità che lo rendono incredibilmente importante, molti sono concordi nel definire The Wall come un prodotto non così tanto pregiato, anzi, addirittura sopravvalutato. 

Vi riportiamo le parole di un fan a proposito: “Ho ascoltato questo album senza interruzioni, senza interruzioni, ho iniziato e l’ho finito e ho trovato interessanti solo queste 8 canzoni. Rispetto ad altri lavori dei Pink Floyd, Dark Side of The Moon, Wish You Were Here e Animals, che sono tutti album di gran lunga superiori a mio avviso, e uscirono prima di The Wall, [The Wall è inferiore]. Allora perché è questo l’amato album? C’è qualcosa che mi manca? Perché c’è così tanto amore per un album di così basso livello? Non esitate a spiegarmi perché.”

Addirittura, un altro commento legato al primo, spiega quali sono le uniche tracce degne di nota: “Penso che The Wall fosse un album qualunque. So che quasi tutti i fan dei Pink Floyd adorano l’album e lo trattano come l’album dei Pink Floyd di livello divino. Il fatto è che non capisco perché. Avevo davvero grandi speranze e aspettative in questo album. Volevo davvero che mi piacesse, ma non ci riuscivo. Ho ascoltato The Wall, per intero, 3 volte e ogni volta la mia opinione è diventata più critica. Le prime 4 canzoni sono belle, con una grande transizione in Another Brick Pt. 2. Una volta che arrivano i bambini, smetto di preoccuparmi. Another Brick Pt. 3, Comfortably Numb, Nobody Home e Vera sono tutti fantastici ma, quando solo 8 su 26 della canzone del tuo album sono piacevoli, c’è un problema.”

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