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Led Zeppelin, quella volta che Robert Plant rifiuto una cifra enorme per la réunion della band

Led Zeppelin sono considerati tra gli autentici pionieri dell’hard rock a livello globale. La band britannica nata nel 1968 è stata capace di incidere numerosi brani entrati nella storia della musica, da Stairway to HeavenWhole Lotta Love, da Rock and RollRamble On. Tuttavia, l’esperienza musicale si interruppe in maniera brusca nel 1980 dopo la morte del batterista John Bonham, con solo alcune reunion temporanee che ne hanno fatto rivivere il mito. In circa 40 anni, la band non è stata più rifondata a titolo definitivo, nonostante alcuni tentativi che però non sono andati a buon fine.

Un’offerta quasi irrinunciabile, ma non per Robert Plant

In base a quanto riportato dal tabloid britannico The Mirror, lo storico frontman della band Robert Plant avrebbe ricevuto un’offerta allettante per far tornare in auge lo straordinario mito dei Led Zeppelin. A presentare un contratto molto interessante era stato il patron di Virgin Sir Richard Branson, con un compenso complessivo superiore ai 500 milioni di sterline. L’obiettivo? Quello di incitare uno dei gruppi musicali più famosi e apprezzati della storia a tornare a suonare insieme in un tour.

La tournée avrebbe previsto un totale di ben 35 date in 3 città differenti, con la prospettiva di tornare ad abbracciare immense orde di fan. Due dei tre membri fondatori superstiti della band, ossia Jimmy PageJohn Paul Jones, avevano accettato di buon grado la proposta, col desiderio di tornare ai fasti di un tempo. Tuttavia, quando la richiesta è stata visualizzata dal frontman Robert Plant, quest’ultimo si è subito affrettato a rifiutarla. Secondo quanto affermato da una fonte abbastanza vicina al complesso inglese, la scelta è stata irremovibile e non c’è stato verso di far cambiare idea a Plant.

Cosa sarebbe potuto succedere con la rifondazione dei Led Zeppelin

Dopo il gran rifiuto di Robert Plant, non è rimasto altro da fare che immaginare ciò che sarebbe potuto essere e che invece non è stato. Richard Branson avrebbe davvero fatto carte false per far suonare il supergruppo per la prima volta dalla più recente reunion estemporanea del 2007. L’imprenditore aveva messo a completa disposizione della band uno dei suoi jet estremamente lussuosi. Aveva persino deciso di cambiare il nome del mezzo in The Starship, in ricordo del jet che aveva condotto la band in tournée negli anni ’70.

Sarebbe stato un evento in grado di catalizzare l’attenzione di tutto il mondo, ma non è andata così. Plant, Page e Jones avrebbero potuto guadagnare circa 190 milioni di sterline ciascuno, in base alle tasse attuali. Una somma di denaro davvero straordinaria, ma tutto ciò per Robert non bastava. Il cantante si era affrettato a rispondere in maniera laconica e diretta: “Non era la cosa giusta da fare”.

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