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5 canzoni Rock che hanno segnato un’epoca

Il Rock è stato il genere manifesto della rivoluzione e l’inno dei giovani all’indipendenza. Capace di mutare per restare al passo con le tendenze, eludendo l’inesorabilità del tempo. Ciò che più colpisce e rende orgogliosi della corrente artistica e culturale del Rock è la sua capacità di trasmettere messaggi di speranza decisi e travolgenti negli echi delle generazioni; risultando sempre attuale.

Alcuni artisti che si sono susseguiti sul panorama musicale nel corso dei decenni sono stati in grado di sovvertire le regole ed i canoni, non solo della propria scena di appartenenza; ma soprattutto, della società nella quale erano immersi, fornendo un bagliore di ottimismo a milioni di persone, capaci di identificarsi nelle loro parole e di lasciarsi coinvolgere nei turbini musicali con cui trasmettevano i loro ideali.

Nonostante in molti non abbiano resistito all’erosione temporale, altri sono diventati pietre miliari di un genere, che mai come in questo periodo storico, siamo consapevoli non appassirà mai. Il contributo di determinati musicisti sul panorama moderno è strabiliante. In questa classifica, vogliamo rendere omaggio ad alcuni dei grandi classici che hanno consacrato all’eternità i propri autori, divenendo il monito e il grido alla rivalsa di milioni di persone intorno al mondo.

5) Bob Marley – One Love (1977)

Un appello alla sensibilizzazione in merito ad una realtà politica fragile e ad un clima critico che invise gli animi di un’intera popolazione. One Love di Bob Marley si erge dal basso come una preghiera, elevando l’autore e chi ascolta le sue parole, traendone ispirazione. Il brano nacque nel 1965, come singolo Ska dei Wailer, per poi essere reinterpretato da Bob Marley e pubblicato nell’album Exodus del 1977. Ad oggi, One Love è uno dei più grandi capolavori del leggendario artista giamaicano rappresentando, inoltre, uno dei punti più alti della cultura popolare moderna.

4) Sex Pistols – God Save The Queen (1977)

Era il 27 maggio del 1977 e l’Inghilterra si apprestava a celebrare i giorni del Giubileo d’argento per i 25 anni di regno della regina Elisabetta. Il 27 maggio del 1977, i Sex Pistols pubblicarono il più grande inno rivoluzionario mai scritto. God Save The Queen è, insieme alla band, un simbolo della cultura Punk e un’assoluta pietra miliare nella storia del Rock. Il grido dei giovani contro il futuro incerto del Regno Unito. God Save The Queen seppe andare oltre la censura massiva di cui fu vittima da parte dei media britannici, diventando un successo internazionale. Il 7 giugno dello stesso anno, i Sex Pistols si esibirono su una barca nel Tamigi di fronte al palazzo di Westminister in cui si tenne il Giubileo. Fu l’atto di ribellione simbolo di quella corrente culturale.

3) Bruce Springsteen – Bobby Jean (1984)

Bobby Jean nacque dall’esigenza di Bruce Springsteen di ricordare nostalgicamente l’amico, confidente e compagno di Band, Steven Van Zandt, attraverso un ultimo saluto. Il chitarrista,infatti, negli anni ’80, scelse di intraprendere una carriera da artista solista. Bobby Jean rimane inalterata nelle epoche come l’intimo addio che ci si scambia quando allontanarsi diventa necessario, pur andando contro la propria volontà. Sebbene negli anni sia stata considerata spesso una canzone minore, Bobby Jean è un classico assoluto della discografia di Bruce Springsteen e della musica Rock.

2) John Lennon – Imagine (1971)

In un mondo distrutto da una società logorante, in cui il concetto di umanità appare sempre più come il delirio onirico di pochi pazzi sognatori, Imagine di John Lennon, non solo sembra, come mai attuale, ma appare addirittura come un porto sicuro indispensabile per alimentare la fiamma della speranza che, seppur flebile, si palesa come unica via di uscita dalla criticità della vita stessa. Imagine è una poesia dedicata alla fratellanza che ha segnato definitivamente il panorama culturale moderno.

1) Bob Dylan – I Shall Be Released (1968)

I Shall Be Released nasce dal costante desiderio di Bob Dylan per la libertà. Un brano che si scaglia poeticamente, con romantica nostalgia, contro la guerra. La semplicità di I Shall Be Released è disarmante, come la splendida innocenza delle inflessioni gospel di cui risente.

 

 

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