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Pink Floyd, Nick Mason: “Ecco chi è il batterista che mi ha cambiato la vita”

Nick Mason è stato, all’interno del contesto dei Pink Floyd, molto più importante di quanto si potrebbe pensare, a causa di un contributo fondamentale che l’ha portato ad essere incredibilmente importante. Di recente, con la fondazione della band dei Saucerful Of Secrets, ha deciso di dare nuova vita ai Pink Floyd dei primi anni, caratterizzati dalla leadership di Syd Barrett. Ma, a proposito dei diversi leader della formazione britannica, qual è stato il destino del primo grande leader della band e, in generale, quale il suo batterista preferito? Ecco tutto ciò che c’è da sapere guardando all’intervista del batterista. 

Nick Mason ha parlato di Syd Barrett

Data la grande diversità che c’è stata nelle leadership di Syd Barrett e David Gilmour, è ovvio che le grandi differenze si avvertano soprattutto dal punto di vista strumentale, ideologico e testuale. Nell’ambito di un’intervista in cui gli è stato chiesto di parlare di Syd Barrett, Nick Mason ha risposto quanto segue: “Penso che il giudizio sia molto difficile, in un certo senso, in termini di ciò che è realmente accaduto a Syd, e penso che sia qualcosa a cui non verrà mai veramente data risposta perché ci sono davvero due scuole di pensiero”, ha spiegato.

“Uno era che stava assumendo un sovra dosaggio di acido, il che è certamente abbastanza probabile. Ma potrebbe anche avere a che fare con il fatto che in realtà non voleva essere un dio rock. Voleva davvero tornare indietro e diventare un pittore, e penso che ora sentiamo che probabilmente… beh, non siamo certamente stati utili perché abbiamo pensato che significasse che era pazzo”.

Il batterista migliore della storia per Nick Mason

Nell’ambito di un’intervista incredibilmente significativa, Nick Mason ha spiegato quale sia per lui il batterista migliore della storia, che gli ha offerto anche un’importante ispirazione per la sua musica. Ma qual è il batterista migliore della storia per Nick Mason? Il britannico ha risposto: “Ce n’era inevitabilmente più di uno, anche se Ginger Baker era il batterista che mi ha portato dove sono ora perché vedendo i Cream dal vivo, penso che stessero suonando al Regent Street Public, mi sono detto: “Beh, questo è quello che mi piace sentire”. Suonavo la batteria, ma non con entusiasmo. All’improvviso Baker è stato il batterista [che mi ha ispirato] e che in realtà [nella sua band] è stato un musicista di pari importanza nel trio piuttosto che una semplice spalla per gli altri.”

 

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