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Le 5 migliori canzoni Pop Rock di tutti i tempi

Per liberarci dai canoni inibitori tipici degli stereotipi che, nel corso dei decenni, hanno inculcato nell’immaginario collettivo degli appassionati di musica Rock, un’accezione prettamente negativa al termine Pop; è necessario fare chiarezza sull’etimologia della parola. Definiamo Pop Rock, un genere che, pur assumendo le atmosfere catchy, travolgenti e ballabili di un brano Pop, destinato al largo consumo; riceve chiare inflessioni appartenenti ai paradigmi concettuali che si ergono alla base della composizione di un brano Rock.

Con il Pop Rock degli anni ’60, il Rock N’Roll, la cui tendenza aveva dilagato per tutti gli anni ’50 tra i giovani, subisce un’evoluzione non indifferente. Le esigenze del pubblico crescono e, con esse, anche le capacità dei musicisti che; alla ricerca di sonorità via via più sofisticate, sviluppano un inconfondibile estro artistico che; col senno di poi, ha consacrato alla storia alcune band appartenenti alla corrente, come i Beatles. Occorre, inoltre, fare luce su ciò che, all’epoca, veniva definita come musica Pop.

Il Pop, in senso stretto, infatti, era un tipo di musica concepito per essere rivolto ad un pubblico adulto, esente dall’influenza del Rock. Identifichiamo, invece, come Pop Rock, un genere, il cui consumo, era destinato ai giovani e che, andando avanti negli anni; si è rivelato come un mezzo di comunicazione perfetto per la diffusione di messaggi di sensibilizzazione e per trattare tematiche relativamente delicate. In questa classifica, abbiamo raccolto alcuni dei brani che hanno meglio rappresentato il genere nel corso dei decenni, riservandoci dal fatto che; analizzare la cultura Pop approfonditamente, significherebbe discendere in un dibattito ampiamente articolato.

5) The Beatles – Hey Jude (1968)

Una melodia semplice e genuina costruisce un meraviglioso tappeto per parole cariche d’affetto che Paul McCartney riservò al figlio di John Lennon, Julian, particolarmente turbato dal divorzio del padre da sua moglie Cynthia Powell. Nel corso degli anni diverse teorie hanno persuaso il figlio di Lennon dal recepire la vicinanza di Paul, tra queste, quella dello stesso John, secondo cui la canzone fosse dedicata a lui. Hey Jude arrivò nel periodo in cui i Beatles erano ben lontani dai palchi; eppure, il brano seppe ritrovare le vesti di cavallo di battaglia nelle esibizioni da solista di McCartney e nelle numerose cover dei massimi esponenti del panorama musicale moderno.

4) The Rolling Stones – (I Can’t Get No) Satisfaction (1965)

Ci troviamo di fronte ad un capolavoro assoluto nella storia del Rock. Satisfaction nacque quasi per caso, come, ormai, ci insegnano le Rockstar di maggior rilievo nel panorama culturale moderno. Keith Richards registrò l’iconico riff in una camera d’albergo, nel cuore della notte. Dopo vari timori che la riconducevano a brani preesistenti, Satisfaction vide la luce. Inizialmente concepita come una canzone da Lato B, Satisfaction ottenne un successo clamoroso in tutto il mondo. La domanda superò subitaneamente l’offerta, consacrando i Rolling Stones alla leggenda. Il resto fa parte di alcune delle pagine più importanti della storia contemporanea.

3) Chris Isaak – Wicked Game (1989)

La malinconia gioca un ruolo chiave nell’impressione viscerale fornita da un brano concepito in tempi assolutamente non sospetti. Alla fine degli anni ’80 si era ancora abbastanza lontani dalla rinascita del Rock per antonomasia, il monito alla rivoluzione riportato in auge dai massimi esponenti del Grunge. In uno scenario dominato, prettamente, dai maestri del Glam e dell’Hair, si fece spazio un soulman unico nel suo genere. Chris Isaak seppe collimare elementi essenziali nella creazione di un buon brano Pop Rock, con richiami alla freddezza e alla povertà di un contesto violento e logorante come pochi. Una melodia piuttosto semplice, dominata da chitarre meravigliosamente limpide, costruisce le fondamenta per un intramontabile classico della musica moderna.

2) Bon Jovi – Livin’ On A Prayer (1986)

I Bon Jovi possono essere classificati come una band distruttrice di classifiche. In pochi come loro hanno messo a segno lo stesso numero di colpi nel corso della loro carriera. Eppure, c’è qualcosa che ha reso Livin’ On A Prayer, non solo il loro stendardo, ma l’inno di un’intera generazione. Ogni corrente artistica ha i propri massimi esponenti, eppure, negli anni ’80 il Pop Rock cotonato, dilagante nelle stazioni radio di tutto il mondo, contava diversi gruppi che, col senno di poi, hanno più o meno influenzato in egual misura i loro posteri. Livin’ On A Prayer, però, ha una marcia in più. Il brano ha dalla sua un tappeto di nove aggressivo e travolgente che trova il suo culmine in un ritornello esplosivo e, oggettivamente, difficile da riprodurre pedissequamente. La tecnica e la maturità della composizione, collidono perfettamente con le atmosfere da favola moderna che hanno reso il brano una pietra miliare del movimento al quale appartiene. Un amore osteggiato dalle condizioni sociali delle due parti in causa, fa da sfondo ad un messaggio di sensibilizzazione forte e chiaro, spesso assente nelle composizioni tipiche degli anni ’80.

1) Prince – Purple Rain (1984)

Prince non era soltanto un artista nato per il palco. Al di la dell’edonismo sfacciato che caratterizzava le sue esibizioni e che, spesso, gli aveva fruttato l’antipatia dei meno avvezzi al movimento; Prince era un artista eclettico e straordinariamente elevato. L’eccessiva consapevolezza di sé lo portò verso il baratro; pur tuttavia, anche a questa, è attribuibile il suo successo ineguagliabile. In pochi anni, Prince riuscì a scavalcare artisti che, sulla scena, erano presenti da molto più tempo. Superficialmente paragonato ad esponenti del Pop più commerciale come Madonna e Duran Duran, in realtà Prince serbava nei suoi brani un estro artistico non indifferente. Si trattava di un compositore dalle abilità strabilianti. Un polistrumentista fine e completo che, nella totalità della sua opera, non aveva mai fatto un passo falso. Purple Rain è un classico intramontabile del Pop Rock. Una ballata indimenticabile, la cui tripudiante bellezza, esplode magnifica in un assolo dalle chiare inflessioni Blues, quasi Hendrixiane. Prince e la sua Purple Rain rappresentano l’esempio lampante della maturità artistica raggiungibile dalla musica Pop.

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