R3M

Jimi Hendrix e lo strano mistero della morte della leggenda del rock

Sebbene le circostanze esatte della morte di Hendrix siano sempre state un mistero, si ritiene che James “Tappy” Wright, uno dei fan della rock star, conoscesse il vero assassino materiale del chitarrista. Chi era quindi il vero omicida del chitarrista? Pare che fosse il manager di Hendrix, Michael Jeffery. Proviamo a indagare meglio sullo strano mistero della morte della leggenda del rock.

Chi era il manager di Jimi Hendrix?

Pare che Jeffery fece una confessione da ubriaco un anno dopo la morte di Jimi. Jeffery era preoccupato che Hendrix si stesse preparando a trovare un nuovo manager dopo la fine del suo contratto e pare che il manager  andò nella sua camera d’albergo e lo riempì di pillole e vino. Jeffery, che era sposato con l’attrice Gillian French, fece la confessione nel suo appartamento nel 1971, un anno dopo la morte del suo assistito. Ma Jeffery, oggi, che fine ha fatto? È morto nel 1973, a causa di un tragico incidente aereo.

Le parole del manager

Jeffery aveva detto, secondo il fan di Hendrix James Wright: “Riesco ancora a sentire quella conversazione, vedere l’uomo che avevo conosciuto per così tanto della mia vita, il suo viso pallido, la mano che si stringeva al bicchiere con rabbia improvvisa. Ho dovuto farlo. Capisci, no? Ho dovuto farlo. Sai dannatamente bene di cosa sto parlando. Sono stato a Londra la notte della morte di Jimi e insieme ad alcuni vecchi amici … siamo andati nella camera d’albergo di Monika, abbiamo preso una manciata di pillole e gliele abbiamo infilato in bocca… poi si è versato qualche bottiglia di vino rosso”. Le parole sono tratte dal Telegraph, giornale inglese, che riporta le parole del roadie James Wright contenute nel libro “Rock Roadie” incentrato sulla morte di Hendrix.

Il mistero della morte di Jimi Hendrix

Ho dovuto farlo. Jimi valeva molto di più per me morto che vivo. Quel figlio di puttana mi avrebbe lasciato. Se lo avessi mollato, avrei davvero perso tutto.”. Queste sono le parole (a quanto pare, da prendere con le pinze) di Michael Jeffery. Wright sostiene anche che Jeffery gli avesse confessato di aver stipulato una polizza assicurativa sulla vita per Hendrix del valore di 1,2 milioni di dollari con Jeffery come beneficiario. Ora, non sappiamo se queste cose sono effettivamente vere, ma si tratta di svelare lo strano mistero della morte della leggenda del rock. Speriamo non siano vere perché si parlerebbe di un vero e proprio scandalo.

Jimi Hendrix non si uccise

Un anno prima della sua morte prematura, Hendrix era stato processato a Toronto, in Canada, per eroina e possesso di hashish, senza condanna. Aveva ammesso di usare LSD, marijuana, hashish e cocaina ma non l’eroina. La notte prima della morte di Jimi Hendrix, secondo quanto riferito da alcuni, il chitarrista si ubriacò con la fidanzata dell’epoca e alcuni testimoni lo videro a una festa con una pillola di anfetamina. Il giorno dopo, il chitarrista venne trovato morto a causa del suo stesso vomito, soffocato. All’epoca il manager di Hendrix negò il suicidio. Ma quale è la verità?

Articoli correlati

Condividi