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Beatles: cosa successe fra Lennon e McCartney dopo lo scioglimento della band?

I dissidi che sorsero tra John Lennon e Paul McCartney, all’alba dello spiacevole epilogo della storica band di cui erano i principali compositori, proseguirono anche dopo lo scioglimento dei Beatles. La battaglia tra le due menti dei Fab Four, assunse dei tratti, musicalmente parlando, criticamente epocali. Dopo lo scioglimento dei Beatles, infatti, Lennon e McCartney ci tennero particolarmente a far sapere che, l’idillio rivoluzionario dell’iconica band di Liverpool avesse raggiunto il capolinea.

Nel 1971, Paul McCartney pubblicò il suo album solista, Ram. Nel disco, sono innumerevoli le volte in cui, il musicista, si scaglia in maniera aspra quanto velata contro l’ormai ex compagno d’avventure. Ne è un esempio lampante, il brano Too Many People, nel quale, McCartney esprime una visione dispregiativa degli atteggiamenti da predicatore che, a detta sua, Lennon assumeva nelle sue canzoni. Ovviamente, nella traccia non vengono mai citate vicende o persone in maniera esplicita; ma John percepì chiaramente le subdole frecciatine di McCartney.

John Lennon non accolse passivamente la meschinità di McCartney, così decise di rispondere con altrettanta verve, incidendo How Do You Sleep? in questo modo, gli irriducibili appassionati dei Beatles si sarebbero resi conto di cosa, effettivamente, Lennon pensasse, della musica di Paul. Non è un segreto, infatti, che John reputasse lo stile compositivo di McCartney superato e la sua creatività morta, prima ancora che i Beatles si sciogliessero.  Sul fronte privato, gli ex Beatles rincaravano la dose, offendendosi ancor più cattivamente. La diatriba andò avanti per anni; finché, una prima riconciliazione, non arrivò nel 1974.

John Lennon, Paul McCartney e quella reunion dei Beatles sfiorata

Un primo segno di coesione tra Lennon e McCartney arrivò quando, quest’ultimo, decise di fare visita all’altro in compagnia di sua moglie Linda. All’epoca, Lennon si trovava a Los Angeles, nel bel mezzo di una sessione di registrazione. Quale momento migliore per imbracciare gli strumenti e tornare a suonare insieme ancora una volta? Le cose, in effetti, andarono così. Nel 1974, John Lennon e Yoko Ono si separarono, per volere di quest’ultima; lasciando Lennon in compagnia di May Pang, la sua ragazza che, a quanto pare, non si sarebbe mai vista riconosciuto il suo reale apporto nella vita dell’ex Beatle. In ogni caso, come detto, Lennon era in studio, a registrare con un amico, Harry Nillson.

Dopo un breve momento di inadeguatezza ed imbarazzo, dettato, probabilmente, dalla sorpresa di Lennon nel rivedere, improvvisamente, spuntare McCartney, completamente a sorpresa, dopo anni di illazioni; i due cominciarono a suonare insieme a Stevie Wonder e, ovviamente, agli altri musicisti presenti in studio. Sebbene, in termini musicali, il risultato abbia lasciato molto a desiderare; quello fu un punto cruciale per i due ex membri dei Beatles. Da allora, i due tornarono amici, scambiandosi parole di stima nel corso di interviste e dichiarazioni pubbliche.

Un giorno, Paul McCartney e John Lennon stavano assistendo ad una puntata del Saturday Night Live quando, di tutto punto, sentirono il produttore Lorne Michaels pronunciare i loro nomi, chiedendogli di tornare insieme, al Rockefeller Center per una reunion dei Beatles. I musicisti cominciarono a prendere seriamente in carico la richiesta, nata quasi per scherzo, al punto di essere stati sul punto di recarsi agli Studios per un’apparizione a sorpresa. Lennon e McCartney esitarono, lasciando i posteri con un interrogativo difficile da mandare giù; cosa sarebbe successo se si fossero recati al Rockefeller Center per suonare insieme? Ovviamente, non ci è dato sapere. Ciò che sappiamo, però, è che poco prima di morire, Lennon avesse reputato McCartney un fratello, convinto che, l’altro, provasse lo stesso nei suoi confronti.

 

 

 

 

 

 

 

 

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