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Pink Floyd: la genialità dietro le copertine degli album della band

Quando i Pink Floyd incontrarono per la prima volta il leggendario illustratore Gerald Scarfe, pensarono che fosse pazzo. Erano i primi anni ’70 e, al tempo, Scarfe era famoso per le sue opere frenetiche e caricaturiali con cui trasformava la quotidianità in una realtà grottesca e surreale. L’opera di Gerald Scarfe è intrisa di genialità, ed è per questo che i Pink Floyd lo scelsero per illustrare le copertine dei loro album.

Sagace e pungente, Gerald Scarfe restituiva al mondo una visione distorta della società, molto più limpida di quanto, questa, fosse in realtà. Scarfe ne evidenziava le ingiustizie e le più deplorevoli esecrazioni, condendole con uno straordinario senso dell’umorismo. Così, quando i Pink Floyd fecero la sua conoscenza, si resero immediatamente conto che il suo stile fosse perfetto per rappresentare graficamente i fini dei loro straordinari concept.

La genialità di Gerald Scarfe attraverso le copertine dei Pink Floyd

L’illustratore cominciò a collaborare con i Pink Floyd poco dopo il rilascio di The Dark Side Of The Moon. Nel 1974, Scarfe mise la firma sulle illustrazioni presenti sui programmi del tour. Nel 1977 fornì le sequenze animate per il tour In The Flesh. Inoltre, sono di Gerlad Scarfe i suggestivi disegni che compongono il video musicale della traccia Welcome To The Machine, inclusa in Wish You Were Here.

L’idillio sorto tra Gerald Scarfe ed i Pink Floyd, però, raggiunse il suo apice quando, questi, contribuì alla sezione visiva del capolavoro della band del 1979, The Wall. L’apporto di Gerald Scarfe sull’industria multimediale è inimmaginabile. L’illustratore, ha ampiamente contribuito alla crescita del settore grafico in ambito musicale attraverso la sua opera che, ad oggi, rimane ancora impressa profondamente nell’immaginario collettivo. Basti pensare che, nel 2017, l’acquerello originale del celeberrimo urlo presente nel film di The Wall, da lui co-diretto, venne battuto all’asta per 1 milione 800 mila dollari.

 Scarfe ricorda gli inizi della storica collaborazione

Nel corso di un’intervista rilasciata per People, l’illustratore ha raccontato del modo in cui è entrato, per la prima volta, in contatto con i membri dei Pink Floyd. In particolare, Gerald Scarfe ha spiegato che, negli anni ’70, si trovava negli Stati Uniti per scoprire una nuova tecnica d’animazione, chiamata Sistema De Joux. La tecnica, consiste nel disegnare su una pellicola da 70 millimetri con una matita grassa, per poi rivoltare la tavola e cominciare a colorarla.

Scarfe ha raccontato di essere stato inviato per 10 giorni in loco dalla BBC di Londra, per poi trattenersi autonomamente per circa otto settimane, per quanto fosse stato coinvolto nel progetto. L’illustratore ha spiegato di aver dato vita ad un cortometraggio seguendo questa tecnica, chiamato Long Drawn Out Trip. Scarfe ha rivelato di essersi attenuto alle tendenze sociali dell’epoca, rappresentando personaggi famosi del panorama culturale degli anni ’70, sotto l’effetto di acidi e droghe.

“Ho disegnato tutto quello che potevo e che mi sembrava Americano – ha detto – Ho rappresentato il Black Power, Playboy, Richard Nixon e l’allunaggio. Ricordo di aver disegnato anche la Statua della Libertà e Topolino che viveva un trip. Scarfe ha aggiunto di aver provato molto imbarazzo in seguito, avendo lavorato come designer nella produzione del film Disney Hercules. Quando la pellicola venne trasmessa da BBC-2, i Pink Floyd assistettero attoniti allo spettacolo, disposti a tutto pur di collaborare con Gerald Scarfe.

Il rapporto tra l’illustratore e Roger Waters

Andando avanti con il colloquio, Gerald Scarfe ha parlato del rapporto che lo legava con Roger Waters e dell’estrema sensibilità del bassista dei Pink Floyd, emersa durante la creazione di The Wall. Di seguito, riportiamo le sue parole: “Io e Roger eravamo grandi amici. Abbiamo collaborato bene perché il nostro legame era forte. Lui era il suono, io era la visione e non abbiamo mai intralciato il cammino dell’altro”.

Successivamente, però, Scarfe ha parlato dei dissidi sorti tra i membri della band che, a detta sua, ostacolarono il progetto: I ragazzi davano problemi – ha detto – Credo sia normale, tutte le band hanno di questi screzi. Spesso erano in conflitto per la musica, perché volevano prevalere sull’altro. Quando rinsavivano avevano la consapevolezza di aver fatto successo grazie al nome del gruppo che li aveva accomunati, poi credevano di potersi sciogliere e spiccare il volo come artisti solisti”.

“C’erano molti problemi tra loro, ma io e Roger coltivammo una meravigliosa amicizia. Ci vedevamo fuori dal lavoro, andavamo in vacanza insieme, a sciare e al biliardo. Bevevamo insieme e stavamo bene”. Gerald Scarfe è convinto che la sua amicizia con Roger Waters sia stata tra gli elementi fondamentali del successo dell’Opera Prima dei Pink Floyd.

 

 

 

 

 

 

 

 

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