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Dave Grohl e quel documentario su Kurt Cobain che lo terrorizzò

Il destino e la vita di Kurt Cobain è stata a lungo oggetto di un racconto e di una trasposizione avvenuta anche in materia cinematografica; il leader dei Nirvana e la sua personalità non sono semplici da comprendere e, per questo motivo, in molti hanno cercato di dare un senso a quella grande complessità, attraverso film, documentari e racconti di ogni tipo, che sono avvenuti nel mondo della musica in generale. Dave Grohl, in un’occasione, è rimasto completamente terrorizzato da un documentario dedicato alla memoria di Kurt Cobain, tanto che ha dovuto terminare la sua visione, sapendo a che cosa sarebbe andato incontro. Vi citiamo le sue dichiarazioni all’interno del nostro articolo.

Le dichiarazioni di Dave Grohl sul documentario dedicato a Kurt Cobain

Non dev’essere stato particolarmente positivo, per Dave Grohl, ritrovarsi a vivere attraverso un documentario gli anni particolare che aveva già vissuto con i Nirvana e con Kurt Cobain, prima della morte dello stesso leader statunitense, avvenuta alla età ormai tragica di 27 anni. In effetti, stando a quanto è stato dichiarato dallo stesso batterista dei Nirvana, poi leader dei Foo Fighters, il contenuto del documentario Montage Of Heck l’ha portato a dover terminare la sua visione, dal momento che era rimasto terrorizzato da ciò che stava vedendo.

A tal proposito, queste sono state le dichiarazioni di Dave Grohl sul documentario dedicato a Kurt Cobain: «Ero terrorizzato, sono capitato circa a metà documentario. Ho subito pensato che i filmati di lui da bambino mi avrebbero reso triste. E poi è venuto il momento dei momenti più oscuri nella sua vita. Ero sicuro che potesse davvero prendermi male, perciò ho spento e mi sono girato dall’altra parte per dormire. Anche perché dovevo alzarmi alle sei per portare i bambini a scuola».

Le presenze e gli spiriti nel nuovo album dei Foo Fighers

A proposito di realtà di terrore, vi abbiamo recentemente raccontato di quanto fosse stata difficile la realizzazione dell’ultimo album in studio dei Foo Fighters, a causa di quella presenza spiritica in sede di registrazione. Supposizione? Leggenda?

Vi riportiamo le dichiarazioni di Dave Grohl a proposito, così che possiate trarre le vostre considerazioni: “Sapevo che l’atmosfera era decisamente strana, ma all’interno di quella casa i nostri strumenti suonavano benissimo. Abbiamo iniziato a lavorare e non è passato molto tempo prima che iniziassero a succedere cose strane. Un giorno siamo entrati nella casa e abbiamo trovato tutte le chitarre scordate. Erano state manomesse anche tutte le impostazioni della consolle. Abbiamo aperto il file di ProTools e tutte le tracce erano state cancellate. E c’erano registrazioni con rumori bizzarri. Nessuno suonava: si trattava di un microfono aperto che registrava quello che succedeva nella stanza. Non c’erano voci, niente di decifrabile”.

E ancora: “Abbiamo iniziato a vedere cose nelle registrazioni che non eravamo in grado di spiegare. Poi quando abbiamo scoperto la storia della casa ho dovuto firmare un accordo di non divulgazione con il proprietario perché sta cercando di venderla”.

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