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Ringo Starr, il periodo di depressione dopo la fine dei Beatles

Lo scioglimento definitivo di una band entrata nella storia della musica ha fatto rattristare e soffrire intere generazioni. È stato il caso anche dei Beatles, leggendario quartetto di Liverpool che ha riscritto il rock ‘n’ roll in tutte le sue forme. A volte, una simile situazione può rivelarsi traumatica persino per uno dei membri della band che ha scelto di portare a termine la propria esperienza. Ad esempio, il batterista Ringo Starr ha dovuto far passare molto tempo prima di riuscire a riprendersi da una fine così traumatica.

Una delusione insopportabile per Ringo Starr

Ebbene sì, il buon Ringo Starr ha fatto molta fatica a superare la terribile delusione seguita all’addio dei Fab Four. Insieme a lui, ancora oggi, milioni di fan a livello mondiale sono molto tristi per la fine di un’avventura musicale straordinaria e si chiedono cosa i quattro di Liverpool avrebbero potuto ancora fare insieme. In un’intervista rilasciata alla rivista Times of London, Ringo ha rivelato le sue sensazioni dopo lo scioglimento. Il batterista si è così gettato in uno dei vizi peggiori per ogni essere umano, ossia quello dell’alcool. Avrebbe convissuto in uno stato del genere per oltre un decennio, con effetti negativi per la sua stessa salute.

Cosa ha affermato Ringo Starr riguardo al dopo-Beatles

“Dopo la scissione dei Beatles – esordisce Starr – ero sempre e solo ubriaco. Ho persino dimenticato la maggior parte degli ’70 e ’80. La fine del gruppo ha segnato una forte impronta sulla mia vita quotidiana per un periodo molto lungo. Posso dire che sono rimasto arrabbiato per circa 20 anni per ciò che era accaduto, con solo qualche breve pausa”. Sono stati momenti molto duri e non è stata neanche la prima volta che lo ha detto in pubblico. Infatti, alla rivista PeopleRingo Starr dichiarò di essere entrato in riabilitazione nel 1988, proprio a causa dei suoi problemi di alcolismo. “Non facevo altro che peggiorare, i miei black-out erano sempre più preoccupanti. A causa dell’alcool, non ricordavo neanche dove fossi stato o cosa avessi fatto. Ero consapevole del problema, ma l’alcool è in grado di mettere a serio repentaglio il tuo cervello”.

Come ha reagito il batterista alla morte di John Lennon

In un’altra circostanza, Ringo Starr ha raccontato la sua reazione alla tragica morte di John Lennon. Quest’ultimo fu ucciso l’8 dicembre del 1980 da Mark Chapman, che scagliò quattro colpi di pistola contro il cantautore. Un altro trauma davvero difficile da superare. “Al momento della morte di John, mi trovavo alle isole Bahamas”, così ha esordito il batterista. “I miei figli mi telefonarono da Los Angeles dicendomi che sarebbe successo qualcosa a John e mi confermarono la sua morte. Decisi di prendere un aereo per New York e di andare all’appartamento nel quale Lennon viveva insieme a Yoko Ono. Le chiesi cosa avrei potuto fare e lei mi disse che avrei potuto giocare con il piccolo Sean per tenerlo occupato. E facemmo proprio quello”.

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