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Carlos Santana: quella volta che il governo peruviano sabotò un suo show

Tutti conosciamo Carlos Santana, chitarrista messicano naturalizzato statunitense. Il musicista, insieme alla sua band omonima, intorno agli anni settanta-ottanta ha iniziato a riscuotere un notevole successo. I suoi assoli e la sua incredibile espressività sono ormai nell’immaginario collettivo e, soprattutto, sono parte integrante della storia del rock. Non è per nulla un caso, infatti, che l’artista messicano sia considerato ancora oggi come uno dei più grandi chitarristi al mondo. Sono tantissimi gli spettacoli degni di nota di Carlos Santana e, oggi, vogliamo soffermarci in particolar modo sulla sua esperienza in Perù datata 1971.

I primi successi commerciali di Carlos Santana e soci

La formazione dei Santana, negli anni, ha cambiato più e più volte interpreti, passando da Tom Frazier, Mike Carabello, Rod Harper, Gus Rodriguez e Gregg Rolie a Leon Thomas, Alex Ligertwood, Evan Thur, Greg Walker, Chris Solberg, Pablo Telez, Bob Livingston, Marcus Malone, Orane Coltrane e tantissimi altri ancora, ottenendo sempre ottimi risultati e ampi consensi.

I primi successi commerciali arrivarono proprio nel 1970, grazie al secondo album in studio della band: Abraxas. Il disco definì con più precisione il sound ricercato dalla band agli esordi: una fusione tra la musica latina e il rock and roll, con chiare sfumature jazz e blues.

I problemi dei Santana con il governo peruviano

Poco tempo dopo invece, nel 1971 per l’esattezza, la band di Carlos Santana ebbe non pochi problemi durante una data in Perù. Per far chiarezza sull’episodio, però, è necessario fare un passo indietro e partire dall’inizio.

L’8 dicembre del 1971 Carlos e soci approdarono in Perù, dove ben 30 mila persone li attendevano allo stadio dell’università di San Marcos. All’epoca, però, in Perù vigeva una dittatura a sfondo militare e chiaramente anti statunitense: quindi, se da una parte c’erano oltre 30 mila persone ad attendere i Santana, dall’altra c’era una buona fetta di popolazione che tentava di sabotare l’esibizione incendiando auto e danneggiando la struttura che avrebbe dovuto ospitare la band.

La situazione degenerò in brevissimo tempo, tanto che la notizia arrivò anche alle orecchie dei funzionari del Ministero degli Interni. I membri dei Santana furono ben presto presi in custodia dagli agenti della Policia de Investigaciones de Perù, che giustificarono l’atto affermando che le ideologie della band erano in netto contrasto con le sane abitudini del popolo peruviano. Carlos Santana e soci rimasero oltre 12 ore sotto custodia e, naturalmente, il concerto fu annullato e la band fu rispedita con un volo negli States.

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