I Pantera, attivi dal 1981 al 2003, sono stati uno dei gruppi più influenti della scena heavy metal. La formazione originaria di Arlington, infatti, più e più volte è stata annoverata tra i principali gruppi metal degli anni novanta, piazzandosi alla quinta posizione della classifica stilata da MTV dei “dieci miglior gruppi heavy metal di tutti i tempi” e alla quarantacinquesima di quella dei “cento più grandi artisti dell’hard rock” secondo VH1. Sfortunatamente i Pantera si sono sciolti nel 2003 e, dopo la morte di Dimebag Derrell – avvenuta l’8 dicembre del 2004- sono sfumate tutte le speranze circa una possibile reunion. Oggi per omaggiare questa fantastica band abbiamo pensato ad una singolare classifica, una speciale raccolta dei 5 brani più sottovalutati dei Pantera.
Hollow
Come molto spesso succede nel rock, ci sono brani che, per un motivo o per un altro, finiscono nel dimenticatoio. I pezzi dei Pantera, naturalmente, non fanno eccezione. Il primo brano che vogliamo proporvi si intitola ‘Hollow‘ ed è stato pubblicato prima come singolo nel 1992 e poi inserito nell’album ‘Vulgar Display of Power‘ dello stesso anno. Il brano presenta inizialmente un ritmo piuttosto lento ed un tono vocale piuttosto basso e calmo; nella seconda parte però Phil Anselmo esplode completamente, mostrando tutte le sue capacità vocali.
I’ll Cast a Shadow
Passiamo ora al secondo brano di questa singolare raccolta: ‘I’ll Cast a Shadow‘. Il pezzo, ultima traccia dell’album del 2000 ‘Reinventing the Steel‘, è caratterizzato dalla solita, potente, base musicale del gruppo heavy metal statunitense. Ciononostante, però, i fan dei Pantera hanno sempre considerato il brano ancora troppo lontano dai canoni a cui erano abituati.
Drag the Waters
In questa speciale classifica dei 5 brani più sottovalutati dei Pantera non potevamo certo escludere ‘Drag the Waters‘. Il pezzo, pubblicato dalla band texana prima come singolo nel 1996 e poi come quarto estratto dell’album ‘The Great Southern Trendkill‘, tratta alcuni temi molto cari alla band come la droga e l’overdose.
Live in a Hole
Tra ritmi martellanti e riff psicotici andiamo ora a scoprire la quarta canzone di questa singolare classifica: ‘Live in a Hole‘. Pubblicato dalla band heavy metal statunitense nel 1992, il brano racconta delle lotte interiori degli esseri umani, dell’ansia sociale, dell’alienazione e di una pace interiore che sembra non arrivare mai.
Cemetery Gates
E, dulcis in fundo, ‘Cemetery Gates‘. Questa potente ballata, pubblicata dalla band statunitense nell’album del 1990 ‘Cowboys from hell‘, è la canzone più lunga dell’intera discografia dei Pantera. Nel 1991 durante un’intervista Phil Anselmo ha dichiarato di aver scritto questa canzone pensando ad alcuni suoi amici che si erano suicidati.