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Cinque cantautori italiani che si possono definire poeti

Il confine tra cantautore e poeta è davvero sottile. Infatti, nella nostra musica italiana esistono indubbiamente cantautori che non possono essere associati solamente all’ambito musicale. Nel genere pop (italiano e non) sostanzialmente molte volte i testi non sono curati formalmente quanto una poesia o un’opera definibile “letteraria” (anche questo concetto è comunque molto controverso). Tuttavia, in un certo tipo di cantautorato i testi sono frutto di una tale elaborazione, da potersi definire poesie. Così, alcuni cantautori del nostro patrimonio musicale sono a ragion veduta definiti poeti. Abbiamo scelto cinque esempi.

Fabrizio De André

Non si può dire sia una scelta originale, ma sarebbe davvero stata una mancanza troppo grande non inserirlo per primo. Lo stesso Lucio Dalla ha spiegato che De André ha il merito di aver definito un prototipo di cantautore, unico nel suo genere. I testi di De André si trovano meritatamente nelle antologie scolastiche. Lo stesso cantautore genovese si immerge costantemente in una tradizione letteraria, creando testi basandosi sulle sue letture oltre che sulle sue esperienze. La cura formale ed il labor limae che dedica alle sue canzoni, gli hanno valso tra gli altri anche l’appellativo proprio di poeta.

Francesco Guccini

Mentre nel caso precedente, De il cantante si è sempre definito cantante, in questo caso Guccini non ha mai mancato di legarsi maggiormente alla scrittura ed alla letteratura. Forse anche più di De André il suo stile di canto si avvicina al parlato e l’aspetto principale della sua musica è sicuramente il testo. Prova ne sia che, a differenza di Faber, ha sempre scritto anche libri. Allo stesso modo, comunque, Guccini dedica ai suoi testi una cura invidiabile, le sue canzoni sono vere e proprie opere letterarie grazie alla complessità che le caratterizza.

Roberto Vecchioni

Se parliamo di letteratura, non può mancare il nome di Vecchioni. Professore di lettere classiche prima ancora che cantante, ha sempre affascinato per la grande capacità di conciliare nella sua produzione musicale la produzione letteraria che risente della sua grande erudizione. Anche lui si è sempre dedicato anche all’attività scrittoria, appassionato come si capisce bene di tutto ciò che è cultura. Anche per questo motivo non ha mai voluto abbandonare il suo lavoro di professore, pur avendo avviato perfettamente la carriera di cantante e autore.

Francesco De Gregori

Quando si parla di De Gregori piuttosto che il termine poeta si preferisce usare il termine “cantastorie”. È legato profondamente allo stile ed alla musica di Bob Dylan, suo idolo ed ispirazione. Ricorda molto Dylan nello stile di scrittura, effettivamente. I suoi testi sono spesso oggetto di analisi accurata, in quanto vengono considerati a volte criptici e poco comprensibili. Ciò corrisponde ad una dimensione straniante ed onirica che hanno spesso i suoi lavori, vere opere poetiche.

Giorgio Gaber

Se si vuole parlare di poesia non è forse quello il genere che più si confà a Gaber. Eppure lo si appella come poeta non tanto in virtù del genere, quanto poiché, come avrebbe voluto Umberto Saba, le sue opere si muovono sul territorio della realtà e dell’esattezza. Pur essendo un Teatro Canzone e non una Poesia Canzone, conserva la forza delle rime e dell’intensità di opere letterarie dalla grande poesia. Gaber attraverso le sue opere demistifica la società, la condanna, la deride e poi descrive l’uomo nella sua fragilità. Il corpus musicale di Gaber è spesso anche oggetto di tesi universitarie, come del resto quello degli altri cantautori che abbiamo citato.

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